Blatter balla sulle punte. In cima a «una piramide che vacilla dalle fondamenta» (lha detto lui aprendo in serata il congresso Fifa di Zurigo). Al presidente, comunque, interessa solo il risultato. La rielezione. Arrivare sano e salvo al pomeriggio di oggi quando i delegati delle 208 federazioni lo eleggeranno per la quarta volta: «And the winner is... Joseph Blatter». Senza patemi. Anche perché di sfidanti in giro non se ne vedono, dopo lesclusione per mano del comitato etico della Fifa del qatariota Mohamed bin Hammam (presidente dellAsia) per corruzione.
Blatter ha completato il suo tour elettorale senza curarsi troppo degli scandali. Jack Warner (presidente della Concacaf), il suo vice sospeso per corruzione, ha lanciato accuse al Qatar: «Hanno pagato per assicurarsi il Mondiale 2022». Poi ha fatto marcia indietro chiedendo ai suoi di votare comunque Blatter. Cosa che non faranno gli asiatici per rappresaglia dopo lo stop a bin Hammam.
E neppure Inghilterra e Scozia parteciperanno alla votazione. Proprio ieri la Football Association ha chiesto un rinvio di un mese delle elezioni «vista la grave crisi attraversata». E i cugini scozzesi si sono accodati. La replica, lex colonnello dellesercito, lha data in conferenza stampa: Crisi? Quale crisi? Abbiamo qualche difficoltà, ma la risolveremo in famiglia». Cioè nascondendo la polvere sotto il tappeto una volta rieletto, come ha sempre fatto dalla prima volta, l8 giugno 1998.
Problemini di immagine evidenziati anche dagli sponsor della Fifa. Con Emirates, Adidas e Coca Cola che si dicono «delusi per lo scandalo che coinvolge gli amministratori del nostro sport» e chiedono «chiarezza».
Blatter non se ne cura e punta, come nel 2007, alla nomina per acclamazione.
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