Blitz sull’immigrazione Il governo mette in regola altri 350mila clandestini

Varato il decreto sui flussi aggiuntivi che accoglie tutte le domande di permesso. L’opposizione insorge: «È un atto illegittimo»

Francesca Angeli

da Roma

Via libera al permesso di soggiorno per 350.000 clandestini. E senza neppure chiedere l’approvazione del Parlamento. Ieri la Commissione Affari Costituzionali ha dato parere favorevole al decreto flussi aggiuntivo approvato dal consiglio dei ministri nel luglio scorso. L’ultima formalità, visto che si trattava soltanto di un parere non vincolante, è stata assolta e non appena il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale sarà operativo.
L’annuncio lo aveva dato nel luglio scorso il ministro dell’Interno, Giuliano Amato. Tutte le domande presentate in occasione del precedente decreto flussi varato dal governo Berlusconi sarebbero state accolte. Dunque visto che in tutto erano 520.000 e il tetto fissato allora era di 170.000 ecco che arriva un decreto per 350.000. Verranno così automaticamente regolarizzati tutti coloro che avevano presentato domanda, come aveva promesso Paolo Ferrero non appena insediato al ministero della Solidarietà Sociale. La Casa delle Libertà ha votato contro il provvedimento che viene giudicato molto più nocivo di una semplice sanatoria come spiega il senatore di Alleanza Nazionale, Alfredo Mantovano.
«Il decreto aggiuntivo sui flussi è illegittimo ed illecito - dice Mantovano -. Un semplice provvedimento amministrativo non può operare in aperto contrasto con la legge vigente scardinandone tutti i principi. Se il ministro Amato vuol cambiare la Bossi-Fini lo faccia ma passando dal Parlamento. Il governo non ha neppure avuto il coraggio di varare una vera e propria sanatoria perché pure quella avrebbe dovuto superare il vaglio delle Camere. Si è preferito seguire una via illegittima varando un decreto flussi che tale non è visto che accoglie indiscriminatamente tutte le domande».
Per Mantovano con questa decisione il governo di fatto azzera il meccanismo dei flussi e delle quote e mette a rischio anche la politica basata sugli accordi bilaterali con i Paesi di provenienza dei clandestini. Di solito quando da un Paese la pressione migratoria aumenta si attivano accordi fra i governi. L’Italia aumenta la quota di ingressi destinata a immigrati provenienti da quel Paese che in cambio garantisce uno sforzo maggiore nel contrasto all’immigrazione clandestina. «Ma se viene meno il principio di elasticità ed invece passa quello che tutte le domande vengono accolte perché mai uno stato dovrebbe impegnarsi per trattenere i clandestini?», si chiede Mantovano. Critico anche il senatore azzurro Gaetano Quagliarello che parla di «una nuova gigantesca sanatoria» che di fatto blocca il processo di qualificazione dell’immigrazione.
Con il via libera al decreto aggiuntivo l’inasprimento delle pene per gli scafisti varato ieri dal consiglio dei ministri appare «una presa in giro» alla Casa delle Libertà. Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha illustrato il disegno di legge che introduce il reato di «trasporto di clandestini extracomunitari» e prevede il carcere obbligatorio anche per chi non è colto il flagranza. Le pene vanno da 5 a 15 anni e sono considerate aggravanti il trattamento inumano e gli scopi abietti oltre al possesso di armi.

La modifica dell’articolo 407 del codice di procedura penale include il favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina tra i reati per i quali le indagini preliminari possono essere allungate fino a due anni in modo da permettere il prolungamento della custodia cautelare.

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