Sarebbe forse tempo che al ministero dellAmbiente istituissero una commissione che chiamerei Vas, se non fosse che con la pletora di commissioni che ammorbano il nostro Paese questo acronimo è stato già usato, ma non significa quel che ho in mente io: valutazione attendibilità scientifica, tanto per assonanza con la pleonastica commissione Via (valutazione impatto ambientale). L'ipotetica commissione Vas dovrebbe valutare se i provvedimenti per la protezione dell'ambiente presi da qualunque organo di governo, nazionale o locale, abbiano o no rilevanza scientifica. E, se no, il provvedimento in questione dovrebbe essere proibito. Ad esempio: mi dicono che il Comune di Milano interromperà il traffico alla domenica, dalle 10 alle 18. E d'altra parte, il Comune dove vivo io, Modena, già lo interrompe al giovedì tra le 8 e le 18. I fastidi sono grandi, i benefici nulli. Vediamo perché.
Tanto per cominciare: l'aria è più inquinata oggi che nel passato? I dati dicono di no: trent'anni fa l'aria era molto più inquinata di oggi, e quella delle città d'oggi è quasi certamente l'aria cittadina più salubre da quando hanno cominciato a formarsi gli agglomerati urbani. Naturalmente, questo non significa che se i nostri predecessori stavano male, anche noi dobbiamo essere condannati a star male. Ma stavano male i nostri predecessori? Detto diversamente: erano affetti da quelle malattie che la comune vulgata vuole attribuire all'inquinamento atmosferico più di quanto non siamo affetti noi? Basta leggere i dati. Uno dei disturbi più comunemente associato all'inquinamento dell'aria è l'asma, la cui incidenza negli Stati Uniti è aumentata, tra il 1980 e il 1996, del 75% in generale e del 100% tra i bambini: ma la causa non può essere stato l'inquinamento atmosferico essendo esso, nello stesso periodo di tempo, drasticamente diminuito.
Le polveri sottili sono state associate a complicanze polmonari, ma alle concentrazioni cui tutti noi siamo esposti l'effetto è talmente minuscolo che i presunti benefici di un qualunque provvedimento di ragionevole riduzione non sarebbero neanche osservabili. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente americana ha stimato che se si eliminasse completamente l'inquinamento prodotto dagli impianti di produzione d'energia elettrica, la riduzione delle complicanze respiratorie e cardiovascolari sarebbe dell'1% (in America, 1/3 delle emissioni di particolato proviene dagli impianti di produzione d'energia elettrica).
Torniamo a casa nostra. Lasciarci a piedi per meno di 200 ore l'anno come fa il Comune di Modena e come si appresta a fare il Comune di Milano ha un qualche effetto benefico sulla salute? Stiamo parlando di una frazione di tempo che è il 2% del totale, e la domenica ovunque (ma anche il giovedì a Modena, che è il giorno di chiusura pomeridiana di tutti i negozi) è un giorno, comunque, di traffico ridotto. Alla fine della fiera, i provvedimenti di blocco del traffico ridurrebbero l'inquinamento da traffico, a essere generosi, dell'1% e l'inquinamento atmosferico in generale dello 0.3%. Potrebbe viceversa avere, il provvedimento, un effetto nocivo sulla salute? A Modena, sicuramente sì, perché si è costretti a patire le lunghe attese alle fermate degli autobus, magari in balia di condizioni atmosferiche avverse; e perché con gli autobus più affollati aumenta il rischio di contagio dei mali cosiddetti di stagione. Inoltre, a Modena, il giovedì, nella mezz'ora prima delle 8, il traffico è caotico come non mai, la velocità delle auto è più elevata per la fretta che hanno tutti di arrivare prima del periodo di blocco, e il rischio di incidenti maggiore. A Milano, il blocco previsto domenica, semplicemente obbligherà a stare a casa chi aveva pregustato un pranzo con amici.
A che serve allora? Serve solo ad evitare al Sindaco di essere perseguito da una stupida magistratura costretta a sua volta a perseguire chi non dimostra di «aver fatto qualcosa» per ottemperare a leggi che, senza combattere l'inquinamento atmosferico, sono solo stupide. Ecco perché ci vorrebbe la commissione di Valutazione attendibilità scientifica.
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