Blocco in 44 Comuni Pisapia contestato da referendari e verdi

Il primo giorno di blocco dei diesel Euro 3 è andato liscio. Un po’ troppo liscio. Controlli ai varchi Ecopass: quasi zero. Effetto sulla qualità dell’aria: idem. Insomma, sono parecchi quelli che nutrono dubbi sull’efficacia del provvedimento. Anche perché la sfida è di quelle toste: nell’aria ci sono il doppio di polveri sottili rispetto a quelle consentite dai limiti e dimezzare il Pm10 con un provvedimento di pochi giorni non è cosa da poco. I livelli di smog sono alle stelle da diciotto giorni consecutivi e con tutta probabilità la soluzione arriverà con la pioggia, prevista per venerdì e sabato.
In Provincia sono soddisfatti delle misure prese a Milano e in vari comuni dell’hinterland. «Per la prima volta - spiega il presidente Guido Podestà - la lotta allo smog è stata affrontata adottando il metodo del coinvolgimento di tutti i sindaci». In realtà, su 134 comuni attorno a Milano, per ora sono 44 quelli che hanno aderito al blocco dei diesel Euro 3. Dieci le nuove adesioni: tra i centri più importanti Cassano d’Adda, Lainate, Pero, Segrate e Corsico.
«Ma la previsione - spiega Podestà - è che il numero possa aumentare». Quindi ci si aspetta che nei prossimi giorni aderisca anche qualche altro sindaco, evitando l’effetto del blocco a macchia di leopardo. «La possibilità di impartire indicazioni diverse - spiega il presidente di Palazzo Isimbardi - di lungo periodo sarà possibile solo grazie alla collaborazione con la Regione Lombardia. Al momento non possiamo non tener conto del fatto che, da oltre 15 giorni, sforiamo di oltre il doppio i limiti imposti dall’Ue. Non fare nulla era veramente inaccettabile».
Soddisfatto anche il segretario metropolitano del Pd Roberto Cornelli che legge nel provvedimento spot «uno schiaffo alla politica ambientale della Regione». E manda un messaggio al Pirellone: «Bisogna pensare a provvedimenti ben diversi da quelli che finora sono sempre stati presi a livello regionale». I provvedimenti decisi sono «il passo giusto per impostare il lavoro di 5 anni della nuova giunta, arrivata a Milano in una situazione finanziaria drammatica ma che ha voluto portare avanti una politica ambientale diversa, non imponendo un’ordinanza ma preferendo condividerla con l’area metropolitana». Si tratterebbe quindi di un assaggio in vista di altre misure.
Tuttavia il blocco dei diesel Euro 3, non condiviso dal Pirellone, lascia perplessi molti, a cominciare dall’ex assessore alla mobilità Edoardo Croci, padre di Ecopass-versione uno: «L’emergenza è stata affrontata in modo pasticciato, e in Provincia hanno partorito un topolino - commenta - I provvedimenti emergenziali avranno un effetto quasi nullo, la limitazione del traffico decisa è minima, poco comunicata ai cittadini e con fasce orarie ridicole». D’accordo con Croci il radicale Marco Cappato, che con lui ha promosso il referendum su Ecopass: «Ci vogliono soluzioni strutturali, perché il problema dello smog si ripropone ogni anno». Oggi gli ambientalisti e i Genitori anti smog organizzeranno un sit in davanti a Palazzo Marino per chiedere azioni concrete contro l’inquinamento. «Basta parole» spronano e sventolano una bandiera grigia sotto l’ufficio del sindaco Pisapia.

«È vero che servono misure strutturali su vasta scala - spiega Enrico Fedrighini, a nome dei referendari - e apprezziamo il desiderio di concertazione. Ma riteniamo che ogni sindaco di ogni Comune debba anche attivare misure locali».

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