«Blu Area, pagata la tassa non abbiamo il parcheggio»

Abbiamo pagato ma non abbiamo il parcheggio. Soprattutto quando, a causa di fiere o manifestazioni, ci sarebbe più bisogno che il posto auto per i residenti fosse garantito. La bizzarra organizzazione delle zone blu, infatti, finisce per penalizzare chi abita alla Foce e ha sborsato il 25 euro per la prima vettura, gli 80 per la seconda e i 300 per quelle aziendali, per ottenere il pass rosso che permette di posteggiare senza dover passare prima dalla colonnina esattoriale. Il problema è l'organizzazione della sosta. Già si era visto durante il Festival dell'Unità: l'orario di pagamento termina alle 20, con il risultato che chi andava alla settembrata arrivava poco prima di cena, non pagava, ma intasava i parcheggi dei residenti i quali proprio in quelle ore tornavano dal lavoro, dal cinema, dai fatti propri. La domenica, poi, la sosta è gratuita e quindi quando c'è una manifestazione tutti i parcheggi si riempiono e gli abitanti del quartiere, che hanno pagato a priori, diventano automobilisti come tutti gli altri: condannati a lunghi giri e rigiri alla ricerca di un posto libero. Col Salone Nautico, poi, la situazione precipita a causa dei camper degli espositori che - come zingari - si installano tutto attorno a piazza Rossetti. Nelle scorse settimane l'assessore al traffico Arcangelo Merella aveva annunciato l'istituzione di un divieto, ma i vigili non ne sanno nulla e i cartelli non sono apparsi. Così i venditori di barche invece che pagare gli alberghi se ne stanno nelle loro roulottes. E nel frattempo i posti auto scompaiono. Inghiottiti da un'ondata di caravan che, fra l'altro, allungano i cofani sui marciapiede rendendo difficile il transito dei passeggini e delle carrozzelle dei disabili. Inoltre le transenne che dovrebbero garantire una certa protezione ai residenti vengono piazzate troppo tardi, quando la maggior parte degli espositori sono già arrivati, e spesso non sono presidiati. D'altra parte è inutile sorvegliarli, tanto - come ben sa chi abita in via Magnaghi, via Cecchi, via Rimassa etc.- spesso i visitatori del salone si infilano contromano nelle vie non transennate e così, una volta entrati nel quadrilatero riservato ai residenti, cercano impunemente parcheggio senza che nessuno contesti loro alcunché né controlli se hanno o meno il pass. Scene già viste gli scorsi anni. D'altra parte, tornando alle zone blu, chi sperava che avrebbero contribuito a snellire il traffico si sbaglia: c'è sempre (anzi più di prima) chi per risparmiare mette l'auto in seconda fila, restringendo la carreggiata e creando code. Nessuno lo fa sloggiare, nessuno dà la multa.

Il Comune, tanto, ha gettato la maschera in corso Marconi, proprio davanti a piazzale Kennedy: lì la strada era larga e allora, tanto per facilitare la circolazione visto il caos creato dai lavori alla foce del Bisogno, si è pensato che fosse giusto creare nuovi parcheggi a spina di pesce. Proprio in mezzo alla strada, dal lato dell'aiuola.
Laura Bennati

abitante della Foce

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