Blue Note Due notti con il banjo di Bela Fleck

È un gran virtuoso del banjo perché usa la tecnica ma soprattutto il cuore. E poi spazia da un genere all’altro con competenza e disinvoltura senza pari. Sono quindi consigliabili a tutti i quattro concerti (due per sera, domani e sabato) di Bela Fleck & dei suoi Flecktones (con un altro pezzo da novanta come Victor Wooten al basso, Howard Levy al sax e Roy El inventore della Drumitar, incrocio tra chitarra e batteria) al club Blue Note. Consigliabile a tutti perché Fleck negli anni Ottanta ha anticipato il bluegrass progressivo con i New Grass Revival di Sam Bush e ha lavorato con artisti diversi tra loro come Chick Corea e Dave Matthews Band. Nel suo repertorio abbondano i classici country come l’improvvisazione jazz, le sonate di Chopin e Scarlatti come la musica africana (insieme a Toumani Diabate).

Nel 1988 ha formato il dinamico e trascinante gruppo dei Flecktones, ma continua ad alternare i progetti più vari, incidendo con i Bluegrass Allstars e con Abigail Washburn, che fonda suoni country e musica popolare cinese.

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