Economia

Bnl, cordata Unipol contro il Bilbao

Massimo Restelli

da Milano

Bologna, via Stalingrado: il presidente Giovanni Consorte convoca il vertice di Unipol e ordina l’assalto finale a Bnl. L’appuntamento è fissato alle 9,30 di domani mattina quando, a meno di imprevisti, il cda darà mandato al top manager di rilevare gran parte del 27% di Via Veneto ora nelle mani del contropatto guidato da Francesco Gaetano Caltagirone. Un’operazione da 2,2 miliardi che Unipol dovrebbe chiudere già nel pomeriggio a Roma nell’atteso terzo summit con gli immobiliaristi. Ecco perché sul tavolo dei consiglieri ci sarà probabilmente anche la convocazione dell’assemblea, l’aumento di capitale e la richiesta a Bankitalia per superare la soglia del 15% di Bnl autorizzata ieri.
Lo schema messo a punto da Consorte sarebbe il seguente: Unipol rileverebbe direttamente dai contropattisti a 2,7 euro per azione il 15% del pacchetto portandosi a ridosso del 29,9% di Bnl mentre il restante 12% sarebbe affidato alle mani amiche delle banche (Carige, Bper e Popolare di Vicenza), di alcuni contropattisti (che manterrebbero piccole quote per questioni fiscali e resterebbero in Cda) e di quattro cooperative rosse. A finanziare l’operazione ci sarà la holding Finsoe che ha già messo in agenda un consiglio per la tarda mattinata di domani.
Una mossa articolata con cui Unipol, a meno di cadere nell’azione di concerto, cercherebbe di evitare l’Opa obbligatoria che avrebbe un prezzo di 2,5-2,6 euro. A conti fatti, considerando anche l’acquisto del 27% del contropatto, un impegno complessivo stimabile in 7 miliardi per il quale Consorte ha comunque già trovato l’appoggio di un consorzio composto da Credit Suisse (pronta anche a entrare nel capitale), Nomura, Dresdner e Deutsche Bank.
Abbastanza per scatenare le furie del Bilbao che, mentre Caltagirone & C mandavano segnali del prossimo disimpegno disertando il cda di Bnl, ha preannunciato una dura battaglia legale. Secondo gli spagnoli, nel frattempo autorizzati da Bankitalia a salire dal 15 al 30% del capitale, i piani di Unipol sarebbero infatti «incompatibili con la legge italiana, quella comunitaria e le regole del mercato». Sulla stessa linea il presidente Luigi Abete, che si è scagliato contro qualsiasi soluzione che non passi dal mercato, ribadendo la necessità di tutelare in modo identico tutti gli azionisti soprattutto dal punto di vista del prezzo.
Tanto che il numero uno di Via Veneto ha già convocato per martedì una conferenza stampa per delineare un rischio ritenuto ormai «reale e inevitabile» e da sottoporre alla Vigilanza. Lo stesso giorno è previsto il consiglio delle Generali per decidere a chi affidare il proprio 8,7 per cento. Quota che appare cruciale per la «Resistenza» cui si prepara il Bilbao che, se incassasse il favore di Diego Della Valle raggiungerebbe una quota prossima alla minoranza di blocco su cui costruire una «guerra di logoramento» verso Unipol.


L’alternativa per gli spagnoli sarebbe mettere mani al portafoglio per ritoccare la propria offerta (che propone di scambiare cinque titoli Bnl con uno del Bilbao), ma i vertici del gruppo hanno più volte escluso qualsiasi rilancio.

Commenti