Non è certo la polemica tra finiani e berlusconiani interna al Pdl il cruccio principale di Italo Bocchino (nella foto) in questi giorni. Il deputato del Pdl, oggetto di minacce negli ultimi tempi, si era rivolto alla Procura di Reggio Calabria dopo aver ricevuto messaggi sulle sue utenze private inviati proprio da cabine telefoniche reggine. Per indagare a fondo, gli inquirenti avevano avanzato richiesta di utilizzo dei tabulati telefonici alla giunta per le Autorizzazioni della Camera. Richiesta alla quale ieri lAula ha dato parere favorevole quasi allunanimità.
Oltre alla visura delle sue telefonate private, le indagini sulle minacce ad Italo Bocchino sono finite anche al Copasir, il Comitato per la sicurezza nazionale che ieri ha ascoltato in udienza lo stesso deputato Pdl. Il quale ha puntato il dito contro alcuni agenti dellAise: «Esistono elementi che possono far pensare che allinterno dei servizi segreti ci sia qualcuno che, anziché lavorare per compiti di Istituto, sconfina in unattività di controllo di soggetti istituzionali». Lipotesi di una squadra di 007 pedinatori di politici, però, dopo essere stata smentita prima dallammiraglio Branciforte che guidava lAise, è stata negata anche dal Dipartimento Informazioni per la Sicurezza, diretto dal prefetto De Gennaro.
Bocchino minacciato e pedinato: «Temo i servizi segreti deviati»
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