Cronache

Il bocciodromo di Quarto la vittoria dei Garibaldini

Stefania Antonetti

Traguardo curioso per la Bocciofila dei Garibaldini di Quarto dove le «bocciate» e i giochi sono diretti oggi da una donna: Edda Menardo, classe 1939. Fatto insolito per la bocciofila di via G. Maggio composta in gran parte da uomini, e caso ancora più raro per uno sport come le bocce, dove da sempre domina l'universo maschile. L'associazione sportiva nata ufficialmente nel 1990 grazie all'impegno di venti soci e da Carlo Pinasco (pronipote di Domenico Pinasco che combatté a fianco dell'Eroe dei due Mondi a Calatafimi e a Palermo), ha così affidato da due anni la presidenza ad un ex imprenditrice di Rovigo ma genovese d'adozione.
«Come spesso accade tutto è cominciato per gioco - dichiara la signora Menardo -, ho lavorato e continuo a farlo in completa armonia con il consiglio della società. Dedico gran parte della giornata alle attività della bocciofila, uno spazio oggi capace di ospitare, in qualsiasi stagione dell'anno, diecine di giocatori, grazie ai sei campi interamente al coperto di cui è dotata».
Al timone della società, dopo la scomparsa, avvenuta nel 1994, dello storico presidente Pinasco, che i soci intendono oggi ricordare intitolandogli la strada di accesso a Villa Garibaldi, e la successiva presidenza di Stefano Bozzolo, l'ex imprenditrice viene considerata la principale artefice della realizzazione del bocciodromo. Un aiuto concreto è arrivato anche dalla Fondazione Carige che ha versato 41mila euro permettendo così l'avvio dei lavori della struttura.
All'interno della bocciofila si organizzano oggi gare internazionali, si tengono corsi per tutte le età ed stata creata inoltre una scuola bocce riconosciuta sia dal Coni che dalla Federazione italiana bocce dove la stessa «Lady Menardo» insegna. Nel frattempo i soci sono cresciuti raggiungendo 180 iscrizioni, tra le quali una trentina di donne e una decina di bambini.
«Tra i frequentatori più assidui c'è Angelo, il socio più longevo, 99 anni per l'esattezza, compiuti il primo ottobre - aggiunge Menardo -. Ogni giorno "l'instancabile" Angelo parte da via Torti e viene qui da noi per giocare e stare in compagnia e per il suo compleanno abbiamo organizzato nella bocciofila una grande festa con tutti i soci e i suoi amici».
La società infatti oltre ad aver concretizzato il «sogno» del bocciodromo e conseguito ottimi risultati a livello nazionale, compreso due allori italiani a coppie nella categoria «D», può farsi vanto di un altro importante risultato, utile anche a chi con le bocce non ha nulla a che fare; da tempo, infatti, Villa Garibaldi è diventata un punto di riferimento per il quartiere. Gli stessi soci hanno iniziato ad occuparsi giornalmente dell'apertura e della chiusura, oltre che della manutenzione del verde riportando così nei giardini anche i bambini.
«Solo fino a qualche anno fa la villa era in pessime condizioni, talvolta usata addirittura come discarica abusiva - afferma ancora la presidente -, oggi i prati sono ben tenuti, ci sono i fiori, i giochi, le panchine e i bambini con i loro genitori e gli anziani, sono di nuovo tornati».
Ma l'obiettivo resta quello di completare la ristrutturazione della villa attraverso la costruzione di una nuova sede in muratura che sostituisca l'attuale «contenitore box» in un locale da utilizzare anche durante l'inverno. Anche in questo caso la Fondazione Carige si è dichiarata pronta a sostenere il progetto attraverso un ulteriore finanziamento di 30mila euro.

«Perché noi abbiamo in realtà un grande un sogno: restituire Villa Garibaldi alla città e soprattutto al quartiere» chiude Edda Menardo.

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