Poco più che unammaccatura, un minuscolo taglietto di appena due centimetri. Sufficiente però per fermare laereo con tutto quel che ne consegue: la ricerca di unaltra macchina, quattro ore di tempo perso, la rincorsa per riuscire a riparare al più presto al danno. Vittime del banale, di per sé, episodio Airitaly e i circa 180 passeggeri imbarcati sul Boeing 767, un bestione da quasi 300 posti, in partenza da Malpensa diretto a San Domingo.
Sono circa le 7.30 di giovedì, sulla pista di Malpensa cè il grosso velivolo usato per voli intercontinentali, la sua autonomia gli consente infatti di volare in America senza scalo. Sotto la sua pancia sono appena arrivati i bagagli dei passeggeri che, grazie a un elevatore, finiscono nella stiva. Un errore di manovra e uno degli spigoli della piattaforma urta la fusoliera.
Lepisodio ha obbligato i responsabili della compagnia aerea a bloccare tutto: anche il minimo urto può causare danni apparentemente minimi, ma in grado di compromettere la sicurezza del volo. Infatti cera quel taglietto piccolo fin che si vuole, ma sufficiente per impedire la pressurizzazione della carlinga. Così Airitaly sè vista costretta a trovare un altro aereo, rimediando un Boeing 757 da 200 posti. Un jet che tuttavia non ha unautonomia necessaria al balzo transatlantico. Così è stata necessaria una sosta per rifornimento a Santa Maria, isola delle Azzorre. In totale fanno quattro ore di ritardo. Senza contare che sistemare quellammaccatura costerà tra i 150 e i 200mila euro.
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