Boeri si preoccupa delle favelas (ma in Brasile)

LA MISSIONE Uno studio sulle favelas. L'architetto vola a San paolo per la sua mostra: "Pago io". Ma la Lega: "Pensi alle case popolari"

Boeri si preoccupa delle favelas (ma in Brasile)

Sarà colpa del fuso orario. L’assessore alla Cultura sbaglia a scrivere Bankog e uno dei suoi «fan» lo corregge. Bangkok. Ma non si trova in Thailandia. É appena sbarcato a San Paolo del Brasile ieri intorno alle 13 (ora italiana) quando comunica a chi lo segue su Facebook che è arrivato in Brasile, «per inaugurare una ricerca-esposizione sulle favelas e gli insediamenti informali che sto curando insieme ai ricercatori di altre sette metropoli: Mumbai, Nairobi, Bangkok, Mosca, Roma, Medellin, Bagdad. Vi aggiorno». I primi a commentare chi fanno presente che è «una lodevole iniziativa. Ma mi permetta di ricordarle che ci sono molte favelas anche a Milano. E chi paga questo viaggio in Brasile?». Se lo chiedono anche i consiglieri del centrodestra, che nel frattempo sono impegnati in commissione a lavorare sul piano del territorio della città e (anche con un pò di invidia, ammettiamolo) leggono il commento vivace dell’assessore appena sbarcato a San Paolo. Il leghista Alessandro Morelli si inalbera e anticipa che presenterà una mozione in aula per chiedere se il Comune sta spendendo soldi in un momento di crisi per mandare l’assessore a studiare le favelas. Sembra che oltreoceano le voci arrivino a Boeri, se subito cerca di smorzare le polemiche (sempre via web). «Preciso - scrive su Fb - che il viaggio è totalmente a carico della Minicipalidad di Sao Paolo che mi ha affidato questo incarico due anni fa e ovviamente userò questo tempo, tre giorni, per incontrare rappresentanti delle istituzioni locali. É poi del tutto evidente che quel che qui sto imparando (lavoro da anni su questo tema) mi è stato e mi sarà utile per il nostro governo di Milano». E senza fare viaggi di formazione, Morelli fa notare che al di là del costo zero per il Comune, «non sarebbe meglio in tempi di crisi se un assessore si occupasse a tempo pieno dei problemi della città, visto che di favelas ne abbiamo anche a Milano, basta vedere le condizioni di alcune case popolari?». Brontolano anche tra i banchi della maggioranza. Boeri inaugura dunque la mostra «Sao Paolo Calling», curata non come assessore ma da architetto.

Vuole svelare «la vitalità culturale e la dinamicità economica degli insediamenti informali auto-organizzati». Il progetto che «ci porterà tra gennaio e giugno 2012 a scoprire sia gli angoli più squallidi che le imprese più incredibili del mondo».

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