Il sogno di ogni automobilista: una macchina che va ad acqua. Di più. Una macchina che viaggia ad acqua e produce acqua. Basta pieni di benzina al distributore che si mangia lo stipendio, e niente biossido di carbonio e polveri sottili che fuoriescono dal tubo di scappamento.
Fantascienza? No, è il meccanismo dei propulsori «fuel cell», o più comunemente chiamati motori a idrogeno, che oggi pomeriggio (dalle 15) saranno al centro del convegno (aperto al pubblico) organizzato dal «Comitato civico città di Bogliasco» intitolato «Idrogeno - fuel cell. Realtà e futuro per l'energia e l'ambiente».
E per dimostrare che il sogno si sta facendo realtà, a Bogliasco verranno presentati veri veicoli funzionanti a idrogeno come lo scooter «Hysyrider» prodotto dal consorzio Environment Park, e il nuovo furgone prodotto dalla torinese Vem utilizzabile per diversi usi: dalla raccolta dei rifiuti, alla cura dei parchi fino al trasporto di merce.
Il furgone viaggia a 50 chilometri all'ora, porta un peso di 500 chili (oltre a due persone) e ha una autonomia di 120 chilometri grazie alle due bombole di idrogeno da 20 litri. Il motore non è a combustione ma si basa su una semplice reazione chimica, almeno per gli esperti: H2 + 1/2O2 " H2O + elettricità + calore. Tradotto significa che mischiando l'idrogeno (ottenuto dall'elettrolisi dell'acqua) con l'ossigeno contenuto nell'aria, si ottengono elettricità, calore e acqua.
Impatto ambientale: zero. Naturalmente l'aspetto tecnologico deve essere perfezionato, anche se «è gia in uno stadio molto avanzato per realizzare delle produzioni di serie», spiega Serafino Fracas, ingegnere nonché presidente del comitato di Bogliasco che ha organizzato l'incontro. E Genova vanta un ruolo primario nella ricerca del settore con l'Università e Ansaldo Energia che interverranno al convegno col professore Aristide Massardo e l'ingegnere Bartolomeo Marcenaro insieme ad Alberto Pieri (Presidente associazione italiana idrogeno), Marieke Reijalt (direttore dell'associazione europea idrogeno) e Giovanni Dotelli del Politecnico di Milano. Presenti anche gli assessori allambiente Franco Zunino (Regione) e Sebastiano Sciortino (Provincia di Genova).
Presenze importanti secondo Fracas visto che lo scoglio maggiore da superare per la diffusione dei mezzi a idrogeno non è quello tecnologico ma quello burocratico che impone «un importante intervento legislativo che agevoli e chiarisca bene l'iter di omologazione dei dispositivi a Idrogeno Fuel Cell».
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