Bologna, i sindacati rompono con Cofferati

Cgil, Cisl e Uil minacciano scioperi dopo il taglio da parte del Comune di tre corsi a una storica scuola professionale

da Bologna
Con l’ex numero uno della Cgil sindaco di Bologna, per la prima volta nella storia della città il bilancio di previsione del Comune non sarà firmato dai sindacati. Tutti uniti contro Sergio Cofferati. L’atto finale della rottura si è consumato nel tardo pomeriggio di ieri dopo l’ennesimo confronto tra amministrazione, Cgil, Cisl e Uil.
«Nulla sarà più come prima - ha sentenziatro Mauro Alborsi della Cgil -. Non ci sono le condizioni per un’intesa. Alle nostre richieste è arrivato un no sostanziale, il resto è aria fritta». La frattura con Cofferati, accusato apertamente dai confederali di avere agito per rendere impossibile l’accordo, si è avuta su un tema in particolare: la decisione della giunta di tagliare tre corsi dell’istituto professionale comunale Aldini-Valeriani. Ma Alboresi avverte: «Non è una questione economica, ma anche politica. Ci è stato detto no su altre questioni decisive come gli asili nido, l’assistenza domiciliare agli anziani, le politiche della casa». Il primo atto dei sindacati sarà aderire allo sciopero degli insegnanti e del personale delle Aldini già fissato per l’11 gennaio. «Ma non escludiamo altre iniziative» avverte ancora Alboresi.
Durissimo anche Alessandro Alberani, segretario provinciale della Cisl: «Il sindaco ha seguito la trattativa per 5 minuti e ne ha determinato la rottura». «Non è comprensibile la posizione del Comune - ha rincarato Gianfranco Martelli della Uil -, si parla di 380mila euro, uno scarabocchio sul bilancio previsionale».
Cofferati a sua volta ha attaccatto le organizzazioni sindacali: «Si sono presentate con una pregiudiziale. Non capisco quale ragione le abbia portate a rompere su una questione che non ha ricadute sociali». Poi, da ex numero uno della Cgil, ha bocciato la strategia dei confederali: «È una tattica che mi è completamente sconosciuta e per questo faccio fatica a capirne le motivazioni. Io una cosa così non l’ho mai vista». «Per spostare risorse sulle Aldini - ha spiegato - i sindacati dovevano dirmi a cosa volevano rinunciare, perché non si trattava di aggiungere risorse che non ci sono, ma di trasferirle». Quindi la chiosa: «La mancanza di intesa ci libera da ogni vincolo. Noi faremo molte cose e le faremo da soli».

La rottura sul bilancio avrà delle ricadute politiche: i sindacati hanno fatto appello ai partiti di valutare in Consiglio comunale la questione Aldini al momento del voto, che comincerà da martedì. Rifondazione e Verdi si erano già schierati contro il sindaco.

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