Bologna, il mistero degli alloggi scomparsi

«Con la vittoria di Cofferati gli appartamenti sono subito saltati fuori»

Claudia B. Solimei

da Bologna

Una «regia occulta» politica avrebbe impedito al Comune di Bologna, durante i cinque anni di amministrazione del centrodestra con Giorgio Guazzaloca, di conoscere il numero effettivo di alloggi pubblici, gestiti per conto dello stesso Comune dell’Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna), disponibili per essere assegnati a chi ne aveva diritto. Risultato: 222 appartamenti rimasti vuoti per anni, alcuni addirittura dal 1995, e poi tornati disponibili al momento del ritorno del centrosinistra a palazzo d’Accursio con il sindaco Sergio Cofferati. È l’accusa lanciata ieri, dati alla mano provenienti dall’Ufficio casa del Comune, dal consigliere comunale dell’Udc Alecs Bianchi: «Mi ci sono voluti quasi sei mesi per ottenere i dati che avevo chiesto - spiega - e alla fine quello che ho trovato è stato alquanto incredibile». A spingere Bianchi a spulciare le carte dell’Acer, un annuncio di qualche mese dell’assessore alla Casa della giunta Cofferati, il quale dichiarò di avere raggiunto in un solo anno la cifra record di 620 alloggi assegnati. In realtà, le assegnazioni reali sarebbero la metà, 362, «e già questo la dice lunga sul modo di fare di questa amministrazione». Ma, soprattutto, è arrivata la scoperta che di quei 362, 222 erano vuoti da anni e sarebbero riemersi soltanto nel corso del 2004, al momento del cambio sulla poltrona di sindaco. Con alcune coincidenze quasi comiche, come la data di avvio di diverse ristrutturazioni: il 21 giugno 2004, il giorno delle elezioni che segnarono la vittoria di Cofferati.
Il consigliere prende di mira anche i tempi trascorsi tra la dichiarazione di fine lavori e l’assegnazione alle famiglie: «34 appartamenti pronti dal 2001 al 2003 (giunta Guazzaloca, ndr) sono stati resi disponibili solo da settembre del 2004». Poi fa alcuni esempi: un alloggio in via dell’Unione con data di fine lavori al 15 ottobre del 2002 è stato assegnato il 29 marzo del 2005; un alloggio in via della Berverara, la cui sistemazione era stata dichiarata conclusa il 17 luglio 2003, è stato consegnato ai nuovi inquilini il 3 gennaio 2005.
A richiesta di chiarimento, l’Ufficio casa del Comune ammette di non averne: «Poiché reperire le informazioni comporterebbe un carico di lavoro non sostenibile dai nostri uffici - si legge nella risposta scritta arrivata a Bianchi -, non ci è possibile dare una risposta puntuale sulle ragioni che hanno generato significativi tempi di consegna degli alloggi liberi, anche perché tali informazioni non sono a nostra disposizione bensì detenute da Acer».
Immediata la smentita di Acer, che parla di «dati travisati» e minaccia querele: «Non c’è nessuna regia occulta sulla disponibilità degli alloggi - si legge in una nota -. Acer ha sempre comunicato all’amministrazione comunale con tempestività e precisione ciò che riguarda la situazione di ogni singolo alloggio gestito».
«Non sto accusando nessuno - aggiunge il consigliere udc, che oltre alla pista dell’occultamento politico denuncia la clamorosa inefficienza del sistema -, ma c’è qualcosa che non quadra. Se qualcuno non dice all’amministrazione che ci sono alloggi pronti per essere ristrutturati e consegnati, questa non può assegnarli». E l’amministrazione Guazzaloca sarebbe stata danneggiata perché tenuta all’oscuro.

Le polemiche sulla gestione delle case pubbliche in città non sono una novità e del tema si occuperà anche il Consiglio comunale di lunedì prossimo, con lo stesso assessore di Cofferati che rischia la poltrona dopo avere parlato di clientelismi nelle assegnazioni.

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