C'è un luogo d'Europa dove il solerte governatore s'è messo una mano sul cuore e una sul portafoglio per il ceto medio. Non è dato sapere se lo faccia per sincero slancio ideale, o solo perché nei suoi territori è molto difficile pensare ai poveri, dato che di poveri non ce ne sono più.
Realisticamente, la situazione in questo luogo d'Europa si presenta molto diversa da quella del resto d'Europa. Qui i redditi pro-capite e le condizioni di benessere sono insoliti. La disoccupazione è risibile, la sicurezza garantita, l'ambiente pulito. Le stalle sono come chalet. E le mucche pettinate come barboncini.
In una simile cornice, è sembrato giusto dedicarsi a uno dei problemi più urgenti: dare la casa a chi è costretto nei limiti degli ottantamila euro annui. Sono quelli troppo poveri per potersi comprare un domicilio sul mercato immobiliare, ma troppo danarosi per accedere all'edilizia popolare.
Sinora, in questo luogo, 270mila abitanti sui 485mila totali vivono in un'abitazione «agevolata», cioè finanziata anche con soldi dell'amministrazione pubblica. Siamo al sessanta per cento della popolazione. Eppure, al lungimirante governatore, non basta. Vuole alzare la percentuale. Così, la decisione presa in questi giorni: aiuti anche a chi vive con un imponibile di ottantamila euro, che sono cinquantamila netti, che sono quattromila al mese, che sono otto milioni delle vecchie lire. A costoro saranno concesse due possibilità. Chi vorrà costruire in proprio, si vedrà regalata dal governo la metà del terreno e degli oneri di urbanizzazione. Chi invece vorrà comprarsi la casa già fatta, diluendo i pagamenti, non dovrà fare altro che rivolgersi ai costruttori senza fini di lucro (fondazioni, fondi pensione), i quali a loro volta avranno a disposizione terreni agevolati dall'ente pubblico, e concederanno poi al ceto medio gli appartamenti in leasing, con rate di venti, trenta, quarant'anni, coronate alla fine dalla totale proprietà.
Al di là dei dettagli tecnici, spiega il saggio governatore: «È un modo per calmierare il mercato. I prezzi delle case sono arrivati alle stelle». Casualmente, dimentica di spiegare che i prezzi sono alle stelle perché in zona non esiste mercato: tutte le decisioni sull'edilizia sono direttamente gestite dal governo locale. E comunque anche nel resto d'Europa i prezzi sono alle stelle, tant'è vero che le giovani coppie non si azzardano nemmeno più a sposarsi, preferendo restare due single fortemente attratti reciprocamente: nonostante questo, nessuno si è ancora posto il problema di concedere regali agli imponibili di ottantamila euro. Ma qui, in questa strana zona d'Europa, la soglia dei problemi è molto più alta. Prova tu a vivere con otto milioni di lire al mese. Il saggio governatore sa bene quale sia il suo compito: assumere sulle spalle pubbliche l'assistenza diretta alla popolazione. E che deve fare, se nella sua contea la gente vive male con otto milioni al mese?
Non a caso, quest'uomo è molto amato dalla sua gente. Lo considerano tutti un sovrano illuminato. Quando si tratta di esprimere il gradimento con il libero voto, gli riservano percentuali fino al sessanta per cento. Lui contraccambia tanta devozione procacciando appetitosi privilegi e condizioni di vita da sogno. Così va definito, senza mezzi termini, tutto quanto avviene nei suoi territori. Così lo definiscono senza mezzi termini gli abitanti di tanti altri luoghi d'Europa, che hanno ben altro per la testa.
Il sovrano non risparmia energie, perché la sua gente continui ad amarlo. Tutti i giorni, apre le porte del suo studio a chiunque voglia sollevare questioni. L'orario d'apertura è degno di un sovrano indefesso: le sei della mattina. Domani, giorno di inaugurazione del museo di arte moderna, l'appuntamento è fissato dentro la nuova sede, perché il popolo faccia conoscenza di tanta bellezza.
Questo luogo d'Europa e questo sovrano sembrano uscire direttamente da una fiaba. Invece esistono.
Il luogo si chiama Provincia autonoma di Bolzano, meglio detta Alto Adige, meglio ancora detta Sud Tirol. Lui è Luis Durnwalder, presidente e governatore da diversi anni. Altro che una fiaba: è una storia italiana. Ma va raccontata in tedesco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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