Bondi: «Più soldi e autonomia alla Scala e a Santa Cecilia»

Quattro Festival musicali (Verdi, Rossini, Torre del Lago e Spoleto) avranno rilevanza nazionale

da Roma

Risollevare i trascurabili indici di gradimento della musica operistica in Italia è impresa degna di un melomane convinto e coraggioso. E se non fosse per un irriducibile appassionato come il neo ministro dei Beni culturali Sandro Bondi ci sarebbe da considerarla una scommessa persa in partenza. E invece da ieri si parla di nuovo corso.
Si comincia dal Festival Verdi di Parma che avrà rilevanza nazionale come succede a Salisburgo per il festival Mozart. E si finisce con un disegno di legge per dare maggiore autonomia a enti prestigiosi come La Scala e Santa Cecilia. Un fulmine a ciel sereno nel corso della presentazione del Festival dedicato al grande compositore di Busseto, l’edizione - si augura il ministro - della svolta definitiva.
«Il punto - dice Bondi - è cercare di non disperdere gli esigui fondi in mille rivoli rischiando di non sostenere adeguatamente le iniziative di punta. Più fondi e più autonomia in nome di un giusto federalismo che rispetti e valorizzi le autonomie locali». In agenda una rilevanza nazionale a norma di legge per il Festival Verdi, il Rossini opera Festival di Pesaro, il Festival pucciniano di Torre del Lago e il Festival dei due Mondi di Spoleto.
Ma veniamo al Festival di Parma e terre verdiane, ventotto giorni di concerti dal 1° al 28 ottobre. L’evento è però la puntatina fuori abbonamento (5 ottobre) della star Yuri Temirkanov alla guida dei fiammeggianti filarmonici di San Pietroburgo. Una suite di ouverture verdiane per il nuovo direttore artistico del Regio dal 2009 al 2013 quando sarà festeggiato il bicentenario del compositore italiano. Un colossale impegno che sarà testimoniato nel 2013 da un cofanetto in dvd ad alta definizione annunciato dal presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. «Quando mi hanno detto che veniva Temirkanov mi sono venuti i brividi - dice - è bello poter contare su un direttore come lui per servire l’arte di Verdi».
Il programma prevede l’esecuzione di quattro opere verdiane, ma in rotazione quasi fossimo davanti a Sky, dal 1° al 28 ottobre. Si comincia il 1° ottobre al Regio di Parma con Giovanna d’Arco per la regia di Gabriele Lavia: alle voci Svetla Vassileva, Renato Brusion ed Evan Bowser, dirige Bruno Bartoletti. Il secondo titolo, Rigoletto, dal 6 ottobre, vede il gran ritorno del baritono Leo Nucci.

La scommessa Il Corsaro, dal 2 ottobre al Verdi di Busseto è affidata, invece, all’emergente Carlo Montanaro. Infine il Nabucco dal 4 ottobre al Valli di Reggio Emilia con Daniele Abbado, figlio del grande Claudio, sul podio. Anni Verdi, è l’auspicio, per la musica.

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