Per i lettori dellUnità ormai è la «disertora». La Bonino, però, smentisce seccamente. I suoi distinguo e i suoi appelli per la raccolta di firme in favore dei radicali sono tutti in buona fede. I malumori nel Pd, però, continuano a montare. Non basta che il segretario Bersani annunci limpegno del partito a mobilitarsi per aiutare gli alleati radicali. In casa democratica i mugugni sono tanti. Sono in molti, infatti, a non aver preso bene lassenza della Bonino lunedì scorso alla kermesse «Buone regioni» organizzata dal Pd. Il senatore Riccardo Milana (coordinatore della campagna elettorale della Bonino) cè rimasto male anche del mancato incontro della candidata Bonino con i vertici della Confcommercio (come ha confessato ieri al Riformista). Insomma da un lato i vertici locali del Pd si spendono per ricucire gli strappi (involontari o meno) provocati dalla Bonino, dallaltro i vertici nazionali si spendono per rassicurare tutti sulla tenuta di questo matrimonio di convenienza.
Sabato, intanto, scadono i termini per la presentazione delle liste. Secondo i più stretti collaboratori della Bonino, la presentazione delle stesse darà dimostrazione della serietà dellimpegno preso dallesponente radicale. Che, però, inizia a rallentare il suo ritmo di lavoro a causa dello sciopero della fame e della sete. Lontana da Roma (e dal Lazio) fino a martedì, ieri la Bonino ha ripreso la sua campagna elettorale per la poltrona di governatore del Lazio. La maggior parte degli incontri sono stati concentrati nella sede del comitato in via Ripense. Lultimo in programma era con i rappresentanti degli immigrati. Ma è saltato. I suoi collaboratori lhanno convinta ad andare a casa a riposare. I cronisti hanno riempito i taccuini con i resoconti dellincontro con i rappresentanti delle associazioni che tutelano i disabili. Allincontro hanno preso parte anche i consiglieri regionali Maria Antonietta Grosso e Augusto Battaglia e lassessore provinciale Claudio Cecchini. «Lattenzione ai disabili e ai più fragili - ha commentato una Bonino visibilmente provata - è una cosa che sento come qualificante non solo in una dimensione assistenziale ma anche in quella di un paese democraticamente equilibrato».
Alla fragilità del candidato invece pensa Alessandro Mazzoli, segretario regionale del Pd, che risponde piccato a Maurizio Gasparri che aveva parlato di un Pd «umiliato e sbeffeggiato» dalluso strumentale della candidatura da parte della Bonino. «Gasparri è solo preoccupato dai sondaggi che ci danno in crescita», replica Mazzoli.
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