«Mettete dei fiori nei vostri cannoni» cantavano i Giganti. Le armi ieri le hanno portate Emma Bonino e Renata Polverini, e ai petali ci ha pensato la terza incomoda Marzia Marzoli, candidata della rete dei cittadini, che alle due «rivali» ha portato in omaggio fiori realizzati con plastica riciclata: «Ma non chiamiamoli rifiuti, bensì materiale post-consumo», ha precisato la candidata meno nota, anzi quasi sconosciuta, «anche perché è stata data lidea che le candidate fossero solo due».
Ecco, le due. Che ieri mattina al Tg regionale, in occasione del primo faccia a faccia di questa campagna elettorale dominata dalle carte bollate, hanno iniziato con una stretta di mano e addirittura un bacio. E poi, dopo un duello piuttosto accanito, hanno ritrovato il fair play nel finale, tornando ad abbracciarsi e posando per una foto. Poi i commenti del post-partita, decisamente agli antipodi. Bonino: «Noioso». Polverini: «Mi pare sia andata bene».
Sempre agli antipodi, le due candidate (anzi: due delle tre). Che hanno duellato soprattutto sulla sanità. La miccia si è accesa dopo che, al termine di un giro di interventi fatti in ordine alfabetico la Polverini, che parlava per ultima, ha fatto riferimento al taglio dei posti letto oprato dalla giunta Marrazzo. «Il taglio dei posti letto è stato deciso dal tuo governo», ha ribattuto Bonino riprendendo la parola. «Guarda - ha risposto a sua volta Polverini - che fino a sei mesi fa il commissario si chiamava Piero Marrazzo e il piano è stato scritto dal governo con il vicepresidente Montino». «Quel piano è scaduto - ha replicato Bonino - e bisogna farne uno nuovo. Mica può essere il libro dei sogni: il piano va presentato secondo linee guida stabilite dal tuo governo il 3 dicembre». E la Polverini, adeguandosi al tono concitato assunto dallesponente radicale: «È un libro assolutamente possibile nellinteresse della salute dei cittadini. Lo rinegozierò, ci ho messo la faccia». Poi, scandendo bene le sillabe, ha aggiunto: «Me ne occuperò io».
Scontro aperto anche sul deficit sanitario. «La giunta Marrazzo ha tappato con grande difficoltà il buco di 10 miliardi lasciato da Storace: ci sono state truffe, gente finita in galera nellamministrazione precedente sulla formazione», ha fatto notare Bonino. «I 10 miliardi di debito sono ancora tutti lì - ha replicato Polverini - non è stato fatto nulla da parte della giunta di Piero Marrazzo, il debito cera già dai tempi della giunta Badaloni, mentre quella Storace ha aperto tre strutture sanitarie di eccellenza».
Durante il confronto si è parlato più quietamente anche di lavoro (Polverini si è impegnata per il reinserimento dei lavoratori over 50), di famiglia (Bonino ha sciorinato un capolavoro di politicamente corretto: «Non sta alle istituzioni dare una valutazione su come la gente si organizza affettivamente») e anche di cosa faranno in caso di sconfitta.
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