Roberto Bonizzi
I negozianti si preparano per il mese più caldo. Da oggi tutte le vetrine si vestono di saldi. Sessanta giorni che possono rendere felici clienti, per i prezzi ribassati, e commercianti, per laumento delle vendite. «I consumi anche per questa stagione restano deboli - spiega Renato Borghi, vice presidente dellUnione del Commercio -. Speriamo di invertire il trend con i saldi».
Le cifre della primavera 2005 non soddisfano?
«I consumi restano deboli. Rispetto allo scorso anno registriamo una flessione media pari al due per cento. E da quattro anni a questa parte attraversiamo una fase di stagnazione. Le vendite non crescono».
I saldi possono aiutare a cambiare la tendenza?
«Secondo noi sì. Monitoriamo i consumi da 15 anni e si può osservare una ciclicità quadriennale che alterna crisi e crescita».
A quanto ammonta il giro daffari delle svendite a Milano?
«È una cifra che si aggira intorno ai 270 milioni di euro. Si tratta di un momento importante per i negozianti che si trovano in crisi di liquidità e con giacenze di stock elevate. Soprattutto nel caso delle attività più periferiche, che risentono in modo più diretto della crisi».
Se è possibile fare una previsione, che percentuali di sconto verranno applicate?
«I ribassi saranno sempre più elevati. In molti casi oscilleranno intorno al 50 per cento rispetto al prezzo originale della merce. Con questa logica il commerciante invoglia il cliente allacquisto e cerca di recuperare in fretta la liquidità per affrontare le spese della stagione autunno-inverno».
I saldi attirano più clienti?
«Di anno in anno la tendenza a comprare capi in saldo, nel campo dellabbigliamento, cresce del 22 per cento. Perché, anche grazie agli accordi saldi chiari firmati con la Regione, i contenziosi sono scesi a zero. E poi i famosi fondi di magazzino non esistono più: oggi la moda cambia ogni sei mesi».
Una previsione per questanno?
«Speriamo di totalizzare luno-due per cento in più della stagione passata».
Un consiglio per chi acquista?
«È quello di utilizzare con i commercianti e gli acquisti lo stesso comportamento che si terrebbe con una moglie. Puntare sullaffidabilità e la garanzia di punti vendita conosciuti e di marchi noti. Così le fregature vengono ridotte al minimo».
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