Con la prima nazionale di Alice domani prende il via la XLV edizione del Festival di Borgio Verezzi, dedicato questanno a Genova e alla Liguria. Ma questa Alice nella lettura dallestroso regista Matteo Marasco è una messa in scena particolare da far sì che leroina di Carroll possa essere la sorella di Amleto. Il regista, tra i più stimati dai critici, a proposito del suo spettacolo dice così: «Nella storia di Alice lo specchio rappresenta un confine, al di là del quale tutti noi possiamo credere di essere o di non essere principi, re e regine. Se Amleto scappa e si rifugia nella finzione della follia, Alice scappa e si rifugia nella follia della finzione, dove tutto può essere o non essere, ma nulla è un problema, bensì un enigma, che altro non è che un problema senza soluzione, come gli indovinelli del Cappellaio Matto, come gli interrogativi del principe di Danimarca».
Ad interpretare la fantasiosa fanciulla Romina Mondello reduce da tre stagioni di repliche di «Donne informate sui fatti» di Carlo Fruttero e dallaver girato il recente film, ancora non uscito in Italia, di Terence Malick, Javier Bardem e Ben Affleck. Nessuna attrice poteva essere più appropriata, perlomeno guardando il suo visino dolce ed etereo, che riesce comunque a conturbare anche sotto quellaria innocente. Accanto a lei Salvatore Roncatore sarà il Cappellaio Matto, il Cuoco, il Bruco, la Seconda Alice, Tweedledum e Humpty Dumpty; a Giulia Galiani il ruolo di March la Lepre, la Regina Rossa, la Quarta Alice, il Bianconiglio, la Regina Bianca e il Cerbiatto; mentre Odette Piscitelli sarà la Regina di cuori, la Duchessa, la Terza Alice, Tweedledee e lUnicorno.
Il direttore artistico del festival Stefano Delfino, entusiasta di questo debutto, racconta che da quanto è emerso dalle prove e dalla scenografia Alice sarà uno spettacolo visionario e immaginifico, onirico e anche un po felliniano, che dovrebbe conquistare anche con la fantasia il pubblico di Borgio Verezzi.
«Alice non è uno spettacolo per bambini - dice ancora il regista -. Se i libri di Alice hanno acquisito la certezza dellimmortalità è perché continuano ad essere letti e gustati dagli adulti. Carroll ci conduce in un viaggio nel profondo dellanimo umano, dove le contraddizioni più aspre si fondono, per restituire unimmagine del mondo vividamente controversa. Mettere in scena Alice vuole essere un tentativo di raccontare lodierno spaesamento quotidiano di una generazione incompresa, un tentativo per riacquistare, attraverso la fascinazione del palcoscenico, i valori della parola poetica. La nostra scena è la stanza di Alice nel Manicomio di Wonderland, una vecchia stanza abbandonata, un fetido rimasuglio dellepoca vittoriana che lo spettatore scruterà attraverso il pavimento sfondato del piano superiore, in una prospettiva distorta.
Lo spettacolo sarà sul palcoscenico della bellissima piazza S. Agostino anche le sere di sabato 9 e domenica 10.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.