A Borgio Verezzi il Goldoni crudele mai visto prima

Si apre con la prima nazionale di un Goldoni poco conosciuto il XLIV Festival Teatrale di Borgio Verezzi, uno degli appuntamenti principali della prosa estiva in Italia. L’appuntamento è per stasera alle 21,30 nella scenografica piazza Sant’Agostino del piccolo borgo medievale. In scena, «L’uomo prudente», tre atti di Carlo Goldoni con la regia di Franco Però e un cast formato da Paolo Bonacelli, Federica Di Martino, Hossein Taheri, Elena Ferrari e Roberto Tesconi. «L’uomo prudente - spiega Però - è un testo raro di Goldoni. Ho fatto un po’ di ricerche e almeno negli ultimi trenta, quarant’anni non mi risulta che sia stato proposto. Goldoni è ancora in bilico fra la vecchia tradizione (non a caso mette in scena alcune maschere, come Arlecchino) e un mondo di sentimenti anche crudeli che annuncia certi caratteri dei Gemelli veneziani, non a caso scritti subito dopo».
La commedia sviluppa una trama di disordine familiare incentrata sulla figura del mercante Pantalone, della sua seconda moglie Beatrice e del figlio Ottavio: la moglie convince il figliastro a organizzare un piano per uccidere il vecchio mercante. A morire sarà la cagnetta Perlina, avvelenata al posto del padrone e la commedia si chiuderà con l’arringa di Pantalone che in tribunale convince i giudici ad assolvere i colpevoli. «È un testo molto forte - dice Però - una commedia certo, ma dai toni duri: basta pensare alla scena in cui la matrigna cerca di plagiare il figliastro usando anche l’arma della seduzione. Tutti i personaggi hanno sfaccettature varie. Lo stesso Pantalone, la vittima, è una persona di potere che non esita a mettere in cattiva luce in tribunale la figlia alquanto stupidina, pur di raggiungere il proprio obiettivo. È interessante ricordare che quando la commedia debuttò, Goldoni fu accusato di immoralità, tanto che approntò una seconda versione nella quale Pantalone, dopo aver ordito contro il figlio (gli fa firmare a sua insaputa un contratto matrimoniale) fa una specie di autocritica».

L’articolazione in tre atti sarà modificata con l’unione dei primi due: «L’unica libertà che ci siamo presi è stato tradurre in italiano dal veneziano la parte di Pantalone che era l’unico che usava il dialetto. Forse qualche purista goldoniano arriccerà il naso». «L’uomo prudente» rimarrà in scena fino a sabato 10 luglio.

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