Il borgo spaccato in due: i candidati pareggiano

Il borgo spaccato in due: i candidati pareggiano

Aisone (Cn) Nei piccoli comuni spesso non c’è bisogno di attendere il risultato delle urne per sapere chi sarà eletto sindaco. Con una precisione matematica quasi infallibile, i conti si fanno sommando i parenti di una lista e quelli dell’altra, si passa in rassegna ogni casa per trovare l’amico o il debitore di un piacere, poi si tirano le conclusioni. Un sondaggio alla buona, basato su voci di paese e chiacchiere da bar, che spesso ci azzecca. E se così non è, allora sono guai. Un risultato che non torna innesca una raffica di pettegolezzi inarrestabili: forse un figlio non ha votato il padre oppure una moglie ha dato la preferenza a un candidato che non è suo marito.
È quanto accade in queste ore ad Aisone - paesello di 300 anime in alta Valle Stura, provincia di Cuneo - dove si è aperta la caccia al voto perduto da parte dei due candidati sindaci che con una precisione chirurgica hanno diviso in due gli elettori. Franco Armando ha conquistato 101 voti, gli stessi che ha saputo raccogliere la sfidante Marisa Degioanni. Quando nell’unico seggio del paese lo scrutinatore ha preso l’ultima scheda e letto il nome della lista votata, in sala si è alzato un mormorio che si è presto trasformato in un’accesa discussione. Affermava qualcuno: «Ricontiamo», «Annulliamo tutto» urlavano i più drastici. Per il presidente di seggio non è stato facile riportare la calma: «Aisone ha due sindaci» ha detto per sdrammatizzare ma non tutti hanno gradito la battuta.
La prossima sfida è fissata per il 21 giugno, giorno di referendum e di ballottaggio per le grandi città che non hanno eletto il sindaco al primo turno. Se la situazione non si sbloccherà ad avere la meglio sarà Marisa Degioanni che, con i suoi 62 anni, è la candidata più anziana. Nessuno in paese sembra voler perdere senza lottare, consapevoli che la spunterà chi saprà escogitare la strategia migliore per strappare all’altro un voto o trovarne uno nuovo di zecca. In piazza non si parla d’altro e nonostante il caldo le menti sono perfettamente lucide per far di conto e raccontare pettegolezzi. C'è chi spiega di litigi dell’ultima ora che avrebbero spostato voti da una lista all'altra, chi parla di franchi tiratori e chi, più scientificamente, sembra essere certo che i candidati riusciranno a trasformare le due schede nulle in voti validi.
«Però saremmo sempre alla pari - spiega nonno Giuseppe, seduto sulla panchina davanti al Municipio -. La cosa da fare è un’altra e sono certo che qualcuno è già partito all’attacco». L’arzillo nonnino sembra saperla lunga: «Vincerà il più furbo, chi saprà farsi due conti. Ad Aisone sono 245 le persone che hanno diritto al voto ma solo 202 sono andati a votare.

All’appello mancano 40 concittadini che vivono in altre città: Milano, Torino, qualcuno in Francia. Basta farli tornare e il gioco è fatto». Ottima soluzione ma troppo dispendiosa e allora c’è chi opta per un rimedio più semplice. «Basta fare il giro nelle case di riposo, lì qualche voto si recupera sempre».

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