Una storia fatta di cipolle e turisti zero. Una tradizione di quasi isolamento, di amicizie che non escono dalle mura del borgo. E poi, improvvisamente, la notorietà, la ricchezza. Per il fortunatissimo vincitore del jackpot certamente, ma a pioggia anche un po per tutto il paesino di Bagnone, arroccato tra Liguria, Toscana ed Emilia, che in una sera magica forse ha scoperto che dal resto della Lunigiana che lo avvolge potrebbe anche scoprire la vocazione turistica.
Lestrazione della sestina del Superenalotto di martedì ha fatto proseguire il flusso di turisti a Bagnone: al Bar Biffi, era stata giocata la schedina da due euro che ha fruttato quasi 148 milioni di euro a un giocatore per ora rimasto anonimo, ma che ha già depositato in una banca di Milano il tagliando che vale una fortuna. Intanto il paese di 2000 anime ha comunque già vinto qualcosa: nellultimo week end il giro di affari per i commercianti è stato di circa 200 mila euro. Per due giorni tutto esaurito negli unici due alberghi e doppi turni nei ristoranti e nelle pizzerie. Fino a Bagnone per provare la sorte è salita oggi da Viareggio, dovè in vacanza, anche una turista russa che ha giocato 50 schedine, tutte rigorosamente da 2 euro e pre-stampate come quella vincente di sabato. «Ho toccato il giglio inciso, che si dice porti fortuna, per tre volte - racconta anche a un giornalista del Times, arrivato ieri dallInghilterra - e poi ho giocato nella famosa ricevitoria. Mi sono anche fatta fare una foto ricordo».
In paese sono saliti anche una ventina di direttori e funzionari di varie banche, di tutta Italia, che hanno lasciato i loro biglietti da visita offrendo i propri servizi al vincitore al quale è arrivata, tramite il Comune, anche la richiesta di aiuto di unanonima fondazione che aiuta bambini in difficoltà. Il sindaco Gianfranco Lazzeroni continua a cavalcare londa della fortuna, cercando forme alternative di promozione. «Stiamo pensando - ha detto - a concorsi a premi da far vincere allestero con in palio viaggi a Bagnone, che vorremmo ribattezzare il borgo fortunato. Stiamo anche organizzando dei veri e propri festival dedicati alla fortuna, intesa come materia di studio, dallaspetto scientifico e filosofico». Basta cipolle insomma. O almeno, anche quelle adesso dovranno adattarsi a non essere più il simbolo delleconomia cittadina.
Sulle possibili conseguenze negative della vincita, dopo le voci di eventuali forme di malaffare e ricatti, il sindaco non ha dubbi: «Non so chi abbia vinto ma qualora dovessi scoprirlo, manterrò riservatezza e anonimato, per difendere la mia gente. Per questo chiedo al vincitore - aggiunge Lazzaroni - anche qualora volesse esporsi in donazioni per il paese, di rimanere anonimo per preservarsi e tenersi lontano da possibili ripercussioni. Per ora non temo per il contesto sociale». Chi invece da questa storia ha avuto solo problemi è un avvocato, professore straordinario di procedura penale allUniversità degli studi di Milano-Bicocca, la cui fotografia è stata utilizzata su Facebook da chi, firmandosi Oliviero Micheli, da domenica scorsa si spaccia come il vincitore di Bagnone. In realtà il professore si chiama Oliviero Mazza e, tornato ieri dalle ferie, ha annunciato che presenterà una denuncia per quanto accaduto e si rivarrà a tutela della privacy nei confronti dei media che hanno utilizzato la sua immagine associandola alla notizia del presunto vincitore del Superenalotto.
Anche questo è il prezzo della popolarità con cui Bagnone dovrà imparare a convivere. Sfruttando anche quella sua peculiarità di borgo della fortuna, toscano per la carta geografica ma così vicino al mare e alla «cugina» Liguria.
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