Borsa, ancora una giornata nera per i bancari: -1,78 il Mibtel

Piazza Affari chiude in rosso anche la terza seduta della settimana e scivola in fondo alla classifica delle piazze europee, appesantita dai bancari e dallo scivolone di Eni. Il Mibtel ha perso l'1,78% a 14.103 punti, l'S&P/Mib ha perso l'1,89%. I listini europei sembravano essersi orientati positivamente nel pomeriggio, spinti dall'apertura in rialzo di Wall Street ma il successivo andamento incerto dei listini statunitensi ha stroncato ogni tentativo di recupero. Gli investitori hanno di nuovo iniziato a vendere le azioni bancarie a piene mani, temendo che gli istituti non abbiano ancora scontato il peggio. Dopo le maxi-perdite annunciate nei giorni scorsi da Deutsche Bank e Royal Bank of Scotland, infatti, oggi Bnp Paribas ha dichiarato di esaminare con interesse la proposta dello Stato di un'iniezione di 2,55 miliardi per rafforzare il patrimonio: per la banca di oltralpe sarebbe il secondo ricorso ai fondi pubblici, dopo quello avvenuto a fine 2008. A Milano Intesa Sanpaolo è scivolata del 5,26%, Mps del 3,5% e Unicredit dello 0,67%. Ubi ha chiuso invariata. In compenso, sono scattate al rialzo le azioni di Bpm (+1,33%) e Banco Popolare (+3,28%). Nel caso dell'istituto milanese, il mercato ha infatti interpretato il via libera dal cda all'ingresso di Amber nel libro soci, insieme a altri otto fondi di investimento, come un'apertura nei confronti della Borsa da parte dei vertici di Bpm. A riaccendere i riflettori sul Banco Popolare, invece, sono state le rassicurazioni dell'ad Francesco Saviotti sullo stato di salute del gruppo e la smentita della fusione con Ubi. Tra le blue chip maglia nera Lottomatica, che ha lasciato sul terreno il 6,8%. In rosso anche Eni, in ribasso del 2,9%. Fiat ha chiuso in rialzo dello 0,6% all'indomani dell'annuncio dell'alleanza con Chrysler, e dopo che Moody's ha fatto sapere che l'accordo non ha alcun impatto sul rating al momento. Forti i volumi, con il 4,1% del capitale passato di mano. Pesante Mediaset (-5,46%) sulla scia degli ultimi dati Nielsen sugli investimenti pubblicitari che hanno evidenziato una flessione del 13,4% anno su anno a novembre. Tra gli editoriali in calo L'Espresso che chiude con -3,26%, Class (-2,39%) e Mondadori (-0,23%). Sul listino completo, giornata nera per Tiscali, che ha chiuso in ribasso dell'8,5% con volumi record (6% del capitale scambiato): la società sarda ha comunicato che il nuovo piano industriale, che sarà presentato a breve, prevede un programma di esodi volontari incentivati dei dipendenti italiani per 250 unità e possibili ulteriori razionalizzazioni della forza lavoro. Le Borse estere.

Ad eccezione di Francoforte, dove il rimbalzo delle banche è riuscito (Deutsche Postbank +10,4% e Deutsche Bank +3,9%),le Borse europee chiudono così come avevano aperto, in ribasso per la terza seduta consecutiva della settimana. A Parigi il Cac40 ha perso lo 0,67%, a Londra il Ftse100 lo 0,77%, a Madrid l'Ibex35 lo 0,55%, ad Amsterdam l'Aex l'1%, a Zurigo lo 0,43%. Positivo solo il Dax a Francoforte, in rialzo dello 0,5%.

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