Data center, e-mobility e rinnovabili sono il cuore del nuovo piano di A2A che cambiando pelle - da utility a digital player dell'energia - allarga anche il perimetro di sviluppo programmando una serie di acquisizioni oltre i confini nazionali grazie a una potenza di fuoco di almeno 7 miliardi. Oltreconfine A2a guarda a Spagna, Portogallo, Uk (per il waste to energy) e a Germania e Polonia per le rinnovabili.
Dopo aver investito 10 miliardi tra il 2021 e 2025, l'ad Renato Mazzoncini (in foto) punta ora 23 miliardi al 2035: 7 miliardi per l'economia circolare e 16 miliardi per la transizione energetica. A2a Momentum presentato ieri a Milano è un piano data centrico e alzando l'impegno per lo sviluppo con notevoli investimenti inevitabilmente impegna il debito che rimane, tuttavia, sostenibile. «Siamo, oltre a Enel, l'unico gruppo ad avere generazione, clienti, reti ed economia circolare, questo ci avvantaggerà sul fronte dei data center», ha detto l'ad chiarendo che si tratta di un settore chiave della nuova strategia. Secondo Mazzoncini, «data center, e-mobility pompe di calore ed elettrificazione andranno a sostituire nel tempo i classici consumi elettrici». È il mercato a parlare. «Oggi, sono giunti 55 Gw di richieste in Italia e al centro dell'interesse ci sono soprattutto Lombardia, Puglia e Sicilia. A2a prevede che a terra andranno tra 2,3 e 4,6 Gw. L'impegno di A2a in questo ambito sarà di 1,6 miliardi e riguarderà non solo la gestione, ma anche lo sviluppo», ha detto l'ad. I data center intrecceranno gli altri business del gruppo a partire dal teleriscaldamento, anch'esso cruciale. Al centro del piano, anche la mobilità elettrica con nuovi investimenti per le infrastrutture di ricarica e lo sviluppo del portafoglio rinnovabile, con 3,7 miliardi dedicati e la costruzione di nuove centrali termoelettriche ad altissima efficienza.
A2a ha anche diffuso i conti dei 9 mesi con un calo del 4% su base annua del mol a 1,73 miliardi, a causa della minore
produzione idroelettrica, un fatturato in crescita del 12% a 10,17 miliardi e un utile a 1,1 miliardi. Confermate le stime 2025. Titolo in forte ribasso in Borsa (-9,3%) vittima di prese di profitto dopo il +8,7% dell'ultimo mese.