Gli investimenti sostenibili battono crisi e inflazione
15 Marzo 2023 - 10:40McKinsey ricorda che anche nel 2022 della crisi globale i capitali si accumulano sulla sostenibilità. E Kroll chiede sempre più trasparenza per organizzare questo sviluppo in forma armonica

Gli investimenti sostenibili nel 2022 hanno conosciuto su scala globale un nuovo picco di crescita, più forte della tensione internazionale alimentata dal caro-vita crescente e dalle tensioni macroeconomiche legate alla tempesta geopolitica d'Ucraina e ai rincari energetici. A confermarlo è il più recente report di McKinsey sul tema.
Dal 2019 al 2022, in particolare, è triplicato da 90 a 270 miliardi di dollari l'ammontare di risorse raccolte dagli operatori di private equity per lo sviluppo della tecnologia ambientale e gli investimenti sostenibili. McKinsey sottolinea questo dato perché i fondi di private equity sono tradizionalmente associati a investitori pazienti e desiderosi di mettere i propri denari in settori destinati a crescere e maturare. Dunque, nonostante la pandemia, la guerra e le crisi di sistema, il crescere di questo dato significa che la maturazione del settore su scala globale è sempre più attiva. Di ben 84 miliardi l'aumento della quota nel 2022.
"Il volume globale delle transazioni azionarie orientate al clima nei mercati privati – investimenti azionari, dal pre-seed al buyout, nelle tecnologie di transizione energetica e in altre soluzioni climatiche – è aumentato di oltre 2,5 volte, da circa 75 miliardi di dollari nel 2019 a circa 196 miliardi di dollari nel 2022", scrive McKinsey nel suo report. Gli scambi azionari legati al settore delle energie rinnovabili o al controllo di quote di fondi Esg sono aumentati del 6,6% in valore assoluto nel 2022, contro una decrescita dell'intero mercato del 24,2%. Questi dati mostrano la grande vitalità dei settori legati alla tutela del clima e alla transizione energetica.
Quanto scritto da McKinsey fa il paio con le rivelazioni di Kroll. L'importante società di intelligence su fonti aperte e sicurezza privata nota che nei suoi portafogli privati la percentuale di asset di investimento sostenibile rispetto al totale degli asset manovrati è aumentata dal 27,9% nel 2016 al 35,9% odierno, superando la soglia di un terzo del portafogli complessivo. Kroll perora poi la causa della crescente trasparenza degli operatori verso la precisa indicazione della destinazione degli investimenti "verdi" e ricorda che per ogni prodotto Esg o investimento verde prospettato in campo finanziario la scelta delle regole giuste serve a valutare la chiara aderenza "green" di un prodotto. Infatti, "i requisiti proposti per considerare e divulgare i rischi climatici a breve, medio e lungo termine potrebbero presumibilmente riflettersi nelle informazioni finanziarie prospettiche" su cui gli acquirenti finali di un bond o di un fondo verde si orienteranno. Di fronte a volumi tanto grandi, che battono la sfida di inflazione e tempeste geopolitiche, serve chiarezza e organicità nelle comunicazioni: la finanza sostenibile è una realtà ormai consolidata nel mainstream, e per i prossimi anni la sfida sarà farla convivere con il superamento delle residue sacche di greenwashing che ne danneggiano credibilità e sviluppo.