Massimo Restelli
da Milano
Da un lato i quattro miliardi in cassa a disposizione di Unipol, dallaltro limpegno profuso dal gruppo De Agostini per acquisire lamericana Gtech: Piazza Affari torna a interrogarsi sul destino di Toro. Al momento non cè nulla di concreto e per Bologna lobiettivo primario è rafforzarsi nel settore della bancassicurazione, ma nel quartier generale di Via Stalingrado il dossier torinese non sembra poter essere passato inosservato. Malgrado la smentite dei diretti interessati, in un mercato «povero» di occasioni come quello assicurativo, Toro appare infatti uno dei pochi tasselli determinanti per le aspirazioni di crescita degli altri gruppi. Almeno questa è la convinzione di alcune banche daffari che, mentre il titolo volava ai massimi dellanno in Borsa (17 euro in chiusura, dopo un picco di 17,6 euro), si sono esercitate a valutare le dimensioni di un eventuale aggregato «UniToro»: 363 milioni gli utili pro-forma attesi questanno a fronte di 3,84 miliardi di embended value (uno dei principali parametri per valutare una compagnia assicurativa). Supposizioni, come quelle secondo cui anche Fideuram e Axa vorrebbero convincere Marco Drago a rinunciare alla controllata: De Agostini detiene il 65% di Toro.
Un risiko che in molte battaglie si potrebbe sovrapporre a quello bancario con il risultato di favorire la rincorsa dei titoli in Borsa per tutta le settimana: tanto che il rialzo maggiore sullS&P Mib è stato quello di Mediolanum (più 11,7%) seguito da Capitalia (più 8,4%) ma anche le Generali hanno visto lievitare le quotazioni del 2,6% complice lingresso in forze del finanziere franco-polacco Romain Zaleski (2,3% del capitale). Centrale in ogni accordo è tuttavia sempre il prezzo e chi conosce Drago è conscio che per il top manager il controvalore di Borsa (Toro capitalizza 3,1 miliardi) è solamente la base da cui iniziare una trattativa. Ecco perché, a conti fatti, le voci di una vendita di Toro da parte del gruppo editoriale di Novara potrebbero restare a lungo disattese.
Lasciando Unipol libera di realizzare i propri progetti nel settore bancario per riscattare la mancata conquista di Bnl.
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