La Borsa scommette su Ansaldo americana

La fiammata improvvisa che ieri ha investito, in Borsa, i titoli di Finmeccanica e della controllata Ansaldo Sts (segnalamento ferroviario) ha riproposto con veemenza il tema della cessione da parte della holding dei propri asset ferroviari. La terza protagonista è AnsaldoBreda, che non essendo quotata non ha potuto beneficiare dei flussi di acquisti. Ieri, in Piazza Affari, Ansaldo Sts è stata la regina assoluta, con un incremento alla chiusura del 20%, ma dopo strappi che hanno raggiunto il più 45% e che hanno provocato la sospensione del titolo. Finmeccanica, da parte sua, ha incrementato il proprio valore del 16,8% (ma va anche detto che il titolo negli ultimi due mesi aveva subito forti deprezzamenti). Perché ieri si è innescata la rincorsa agli acquisti? Perché al mercato è parso ormai maturo un processo che già all’inizio di agosto era stato esplicitamente annunciato da Giuseppe Orsi, amministratore delegato di Finmeccanica. Ieri il quotidiano il Tirreno ha riferito voci di riassetto raccolte al consiglio comunale di Pistoia. Ma ancora domenica, in un’intervista al Secolo XIX, lo stesso Orsi si era mostrato possibilista su un accorpamento di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts, per le quali scegliere poi un partner internazionale. Orsi, a suo tempo, aveva fatto i nomi di General Electric, di Bombardier, della spagnola Caf. Ora sembra che qualcosa stia maturando con la prima, anche se è difficile trovare conferme.
L’esplosione in Borsa può essere stata, ieri, una sorta di «assaggio», dando l’impressione che un’alleanza o, più probabilmente, una cessione agli americani sarebbe gradita dal mercato. Con GE c’erano già stati contatti tra giugno e luglio (quando AnsaldoBreda era ancora guidata da Salvatore Bianconi, sostituito in agosto da Maurizio Manfellotto); ma allora si stavano esplorando accordi tecnologici. Detto in parole povere, gli americani potrebbero essere interessati all’azienda di segnalamento, un vero gioiello, con i conti in ordine e ottima reputazione sul mercato. E Finmeccanica potrebbe mettere come condizione quella di cedere, in un pacchetto unico, anche AnsaldoBreda, azienda da tempo in forte crisi. Per intenderci, quest’ultima su un fatturato di 1 miliardo ha perso nel 2010 circa 300 milioni e stenta a riprendersi da scelte industriali sbagliate nel passato. Ansaldo Sts, invece, su 1,28 miliardi di fatturato ha un utile netto di 95 milioni, zero debiti e un portafoglio ordini di 4,5 miliardi. Tra le due aziende, che convivono sotto l’unico cappello di Finmeccanica, esistono sinergie che spesso si concretizzano nella partecipazione comune a gare internazionali: insieme hanno vinto, tra le altre, le gare per le metropolitane senza conducente di Copenhagen e di Honolulu.

AnsaldoBreda, che ha comunque un rispettabile portafoglio ordini di 3 miliardi, ha in corso una joint venture con Bombardier per la costruzione dei nuovi Frecciarossa delle Ferrovie dello Stato, un contratto che da solo vale 1,5 miliardi.

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