da Parigi
La Borsa di Parigi è convinta che stia per esplodere la battaglia per il controllo di Société Générale (SocGen), una delle maggiori banche nazionali insieme a Bnp-Paribas e al Crédit Agricole. Sullo sfondo cè la destabilizzazione provocata da perdite per circa 7 miliardi a seguito dei subprime e delle rischiose speculazioni del trader Jérôme Kerviel.
Ieri le quotazioni di SocGen sono aumentate del 5,5%, proseguendo un boom cominciato la scorsa settimana dal momento in cui è stato chiaro che - a seguito sia del precedente crollo del titolo sia del forte frazionamento del capitale, che vede il mercato detenere il 76% delle azioni - si stanno prospettando due ipotesi: Opa da parte di una banca straniera o fagocitazione da parte di un gruppo francese (Bnp o Agricole, che potrebbero anche mettersi daccordo tra loro per spartirsi gli attivi di SocGen). In pole position, secondo gli analisti, sembra esserci sempre il gruppo Bnp-Paribas, che diventerebbe così la seconda banca dellEurozona. Altro «indiziato» è il Crédit Agricole: una fonte ha assicurato allAfp che «la banca verde», come la chiamano i francesi, «sta osservando» la vicenda, ma «non è allattacco». Il quotidiano economico parigino Les Echos, che già aveva scritto di un interesse (poi confermato) di Bnp-Paribas per SocGen, ha però scritto ieri che il Crédit Agricole starebbe già mettendo a punto i dettagli della scalata e avrebbe incaricato Calyon e Lazard come advisor per uneventuale offerta dacquisto. Uno scenario del genere è perfettamente plausibile ed è stato più volte ipotizzato su queste colonne. Lostacolo è costituito dallo strenuo attaccamento del presidente di SocGen, Daniel Bouton, allindipendenza della banca. Infine, potrebbero scendere in campo i colossi europei: tra i più citati dagli analisti, ci sono gli spagnoli del Banco di Santander e Bbva, e anche le italiane Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Ma il governo francese, che non manca dinfluenza sulle Procure della Repubblica, vuole assolutamente giungere in tempi brevi al matrimonio di SocGen con Bnp-Paribas o con lAgricole, in modo da prevenire le mosse di un eventuale «scalatore» straniero, anche se il primo ministro François Fillon ieri ha detto che «il governo non ha posto nessun veto» su eventuali offerte.
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