Borse, nuovo esame: difficili rimbalzi positivi Scontri a Wall Street

Un maxi piano da 3mila miliardi per salvare l’euro ricapitalizzando le banche e dando più risorse al fondo salva-Stati in modo da consentire un default della Grecia sui suoi debiti. Mentre cresce l’attesa per la riapertura dei mercati in una settimana che si annuncia cruciale sia per Atene sia per la zona euro, il Sunday Times rivela che sabato scorso i Paesi del G20 hanno discusso un nuovo schema, che potrebbe essere presentato a giorni, mirato a salvare l’euro e la cui introduzione è stata sollecitata anche da Stati Uniti, Cina e Fmi. Il primo passo dovrebbe essere una iniezione di capitali in almeno 16 banche europee che detengono titoli greci. In questo modo Atene potrebbe andare in default «controllato», senza trascinare nel baratro tutta l’area euro. Non c’è dubbio però che gli stati in crisi, come Italia, Spagna e Portogallo dovranno accelerare sulle riforme per riconquistare la credibilità dei mercati. Con queste premesse predire come andrà la settimana borsistica in Piazza Affari è difficile: i mercati non riescono a trovare spunti per un possibile rimbalzo. Eppure, dall’inizio dell’anno, il Ftse Mib, l’indice dei maggiori titoli di Piazza Affari è sotto del 30%. Anche la settimana scorsa il bilancio finale è stato negativo con lo Stoxx Europe 600 (che raggruppa il valore dei titoli delle maggiori società europee) in contrazione di oltre il 6%. «Quello che i mercati chiedono è un segnale forte dalla politica per ripristinare la fiducia», dicono gli operatori. Su questo fronte resta comunque forte la fiducia nel dollaro che si è rinforzato contro l’euro consentendo così ai Treasury, i titoli di stato americani, nonostante il downgrade dell’agenzia di rating Standard & Poor’s di mantenere il rendimento dei decennali sotto quota 1,70%.
In settimana la Borsa statunitense dovrà superare alcuni ostacoli: sono attesi infatti i dati sul Pil e sulla fiducia.

Wall Street è inoltre, da una settimana, sede della protesta di alcune centinaia di persone che si sono accampate in un parco del distretto finanziario di New York, vicino al «tempio» mondiale della finanza, di cui vogliono denunciare «la crescente avidità». Per domani è invece prevista un’ulteriore prova per i titoli di stato italiani: in asta circa 20 miliardi con il differenziale di rendimento verso i titoli tedeschi che continua a sfiorare quota 400.

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