Bosch, nei piani forte scossa sull’auto elettrica

Il travaglio che sta attraversando l’industria automobilistica non si era mai verificato nella sua secolare storia. I grandi marchi rischiano di scomparire travolti dal calo della domanda e ancor più dal non aver saputo prevedere il cambiamento. Oggi sono costretti alla ricerca di nuove strade diverse da quelle percorse nel passato. Una rivoluzione è in atto. Entro il 2015, più di 60 città in tutto il mondo avranno una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti. L’auto elettrica appare come la soluzione ideale per la guida in queste megalopoli e avrà più probabilità di successo nelle regioni asiatiche ad alta densità demografica e in alcune città dell’Europa e dell’America. Ne è convinta Bosch.
«Per il 2015, prevediamo volumi di vendita pari a 500mila veicoli elettrici l’anno», ha affermato Bernd Bohr, chairman automotive del gruppo Bosch (nella foto). La divisione tecnica per autoveicoli tedesca conta 168 dei 280mila collaboratori del gruppo (45,1 miliardi di euro il volume di affari), distribuiti presso 131 impianti di produzione e 53 centri di sviluppo in tutto il mondo.
«Nel 2009 investiamo oltre 3 miliardi di euro in ricerca e sviluppo - ha dichiarato Bohr -: ci stiamo preparando al futuro che ci attende dopo la crisi, contrassegnato dal graduale declino delle riserve di petrolio, da una crescente mobilità e dalle conseguenti richieste in termini di sicurezza dei veicoli. Il 2009 registrerà, probabilmente, una diminuzione globale di produzione di auto del 15-20%. Nel 2008, la nostra divisione tecnica per autoveicoli ha registrato un volume di affari in calo del 6,9%, scendendo a circa 26,5 miliardi».
Bosch sta mettendo a disposizione le proprie tecnologie per la rapida diffusione della propulsione elettrica, nel frattempo sta sviluppando la tecnologia per i veicoli ibridi, ponte verso l’auto elettrica. In tale direzione, all’inizio del 2010, avvierà la produzione in serie della propria tecnologia ibrida. Sono oltre 400 i collaboratori della Bosch hybrid systems project unit, il centro di competenza che si occupa dello sviluppo e dell’integrazione completa dei motori ibridi. «Per raggiungere tale obiettivo - ha affermato Bohr - occorre una maggiore densità di energia. Per coprire una distanza minima di 200 chilometri, un veicolo elettrico necessita di una batteria con una capacità di circa 35 kW/h e un consumo energetico ottimizzato.

Oggi una batteria agli ioni di litio in grado di immagazzinare una tale quantità di energia peserebbe 250 chili. È necessario ridurre drasticamente il peso della batteria e il prezzo. In Europa e negli Usa le risorse a disposizione sono frammentate. Così non va. Occorre unire le forze e innovare assieme».

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