È buona regola, per un candidato, partecipare ai dibattiti in tv per far conoscere le proprie idee e confrontarsi con i propri sfidanti. Proprio per questo motivo appare incomprensibile la decisione di Roberto Fico, candidato alla guida della Regione Campania per la coalizione centrosinistra-M5S, di non presentarsi all'ultimo confronto in tv organizzato per giunta dalla Rai, non dall'ultima emittente tv locale.
Durissimo l'affondo del senatore Antonio Iannone, di Fratelli d'Italia, commissario regionale del partito della premier in Campania. "Fico scappa dal confronto Rai con gli altri candidati dopo la figuraccia (dell'altro ieri, ndr) su Sky, dove le differenze tra lui ed Edmondo Cirielli sono emerse in modo netto, soprattutto nella capacità di argomentare e di sostenere le proprie posizioni sui temi decisivi per la guida della Regione Campania".
Iannone prosegue nella sua disanima osservando che Fico "ha avuto paura e lo capiamo perché è evidente la sua totale inadeguatezza rispetto ad un profilo politico ed istituzionale autorevole come quello di Cirielli. Prendiamo atto che ha preferito fuggire. Ma, purtroppo per lui, non potrà fuggire dall'esito delle urne di domenica e lunedì. I campani sceglieranno un presidente forte, determinato e con le idee chiare come Cirielli, non uno che va a nascondersi per evitare l'ennesima brutta figura".
Qualcuno potrebbe sottolineare che, essendo in vantaggio (sia pure di poco, secondo gli ultimi sondaggi), è normale che Fico eviti di rischiare, porgendo il fianco ai propri sfidanti. Ma, a guardare bene le cose, la scelta di Fico, a parer nostro, potrebbe delineare un altro aspetto. Non si deve parlare di convenienza (calcolo) elettorale bensì di timore, paura.
Sì, insomma, l'esigenza di celare il proprio senso di inadeguatezza. "Meno mi si vede (e si sente) meglio è". Questa sembra essere la linea decisa dal pentastellato e da chi lo consiglia in questa campagna elettorale. Linea che, beninteso, non denota grande rispetto per gli elettori.