Da quando vent'anni fa Checco Zalone ne fece una parodia perfetta, Carmen Consoli - Carmeluzza, catanese e cantantessa - è diventata una delle nostre artiste preferite, sarà per quegli occhi strabuzzati, o per la parlata strascicata, o perché canta sempre come se stesse rigurgitando qualcosa.
Comunque, insomma, ieri la Consoli era ospite della Facoltà di Scienze umanistiche all'Università di Palermo: doveva parlare sul tema «Poesia e musica in Sicilia» ma ha preferito affrontare, in modo molto pertinente, il sottotema «Di' qualcosa a caso del governo Meloni». E così scassandoci non poco i cabbasisi ha raccontato che l'altro giorno ha avuto un incubo e «c'era la Meloni incazzatissima con me che pareva 'sto pupazzetto che schiacci la pancia e le escono gli occhi», ha detto Carmen Consoli con gli occhi che le uscivano per l'eccitazione.
Una volta gli scompensi mentali si raccontavano all'analista. Oggi all'università. Per dire della crisi professionale degli analisti e soprattutto della crisi di autorevolezza dell'Università.
Giocata ormai la carta Woke, passato il momento Flotilla, per molti artisti - e soprattutto artiste, fedeli al principio che il peggior maschilismo è quello delle donne - attaccare la Meloni sul suo aspetto fisico sembra essere l'ultimo gesto di un sano impegno politico antifascista. Ora e sempre Resistenza. Tranne al bodyshaming.
Ma sì, fanno bene. Chi siamo noi per criticarli?
A proposito, a giudicare dal video che gira sui social Carmen Consoli ci è sembrata parecchio ingrassata.