Bosch, sicurezza a tutto campo E ora anche sbagliare è difficile

A prima vista possono apparire complicati, racchiusi sotto dizioni tecniche rigorosamente in lingua inglese. Ma i sistemi di sicurezza attiva e passiva sviluppati da Bosch al servizio della mobilità di tutti i giorni, se nascondono delle difficoltà, lo fanno a monte, in anni di studi presso i centri Ricerche e Sviluppo del settore Tecniche per autoveicoli cui solo nel 2011 sono stati destinati investimenti per 3,3 miliardi di euro.
Il colosso tedesco, che festeggia contemporaneamente i 125 anni di attività e i 150 dalla nascita del suo fondatore Robert, sta tenendo fede alla tradizione di marchio all’avanguardia sul piano tecnologico e, dopo aver contribuito alla diffusione del controllo elettronico di stabilità (Esp), il brevetto interno che dal novembre 2011 dovrà obbligatoriamente essere montato di serie su tutte le auto di nuova progettazione, continua a proporre sul mercato soluzioni per abbassare il numero di incidenti sulle strade, purtroppo spesso mortali. A partire dal concetto che la sicurezza deve divenire realmente un bene globale.
«Insieme al rispetto dell’ambiente, facciamo di tutto per rendere la sicurezza accessibile ovunque», ha dichiarato Franz Fehrenbach, ceo del gruppo Bosch, commentando il crescente spostamento della produzione automobilistica verso i Paesi emergenti dell’Asia, realtà dove la densità di veicoli è di gran lunga superiore a quella registrata nell’Europa Occidentale (cinquanta volte nel caso dell’India e quindici volte per la Cina). Per la maggior parte si tratta, è pur vero, di vetture di piccole dimensioni e dal costo contenuto, ma, come sottolinea ancora Fehrenbach, «in tutti i mercati aumentano i requisiti tecnici» e anche veicoli di questo genere sono chiamati oggi a soddisfare norme internazionali stringenti in materia di consumi ed emissioni inquinanti. Per non dire sul piano della salvaguardia della vita propria e altrui. Impegnatosi a essere uno dei motori del cambiamento strutturale in atto, che coinvolgerà direttamente i settori dell’elettromobilità e della guida sempre più assistita, Bosch ha predisposto un programma articolato che regolerà la sua presenza nell’area asiatica, con ulteriori investimenti, da qui al 2013, pari a 1,5 miliardi e, un dislocamento massiccio in loco di personale tecnico (si parla per la fine dell’anno in corso di 10mila dei 29mila ingegneri impegnati in tutto il mondo).
Con il tempo, in India e in altri luoghi simili sotto il profilo commerciale, non saranno così solo pochi eletti a poter disporre di facilitazioni che a noi suonano familiari: Adaptive cruise control (Acc - sistema adattivo di regolazione della velocità); Lane departure warning (avviso di deviazione dalla corsia di marcia); Side view assist. L’ultima voce, attiva già con la marcia «a passo d’uomo», caratteristica della circolazione in città, sfrutta i dati dei sensori ad ultrasuoni relativi all’area laterale e posteriore del mezzo.

Avverte, in pratica, il conducente intento nel sorpasso o nel cambio di fila dell’eventuale presenza di veicoli nell’angolo cieco, segnalati da una spia luminosa sugli specchietti laterali. Se poi, a esempio, avesse messo la freccia per spostarsi non avvedendosi dell’arrivo di un’altra auto, ad avvertirlo del potenziale pericolo penserebbe un richiamo acustico.

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