Bosniaco in manette Costrette a prostituirsi a 11 e 14 anni

È finito un’incubo per due bambine di origine bosniaca, di 11 e 14 anni, da mesi sbattute sulla strada a prostituirsi in balìa di uomini senza scrupoli con la complicità della madre. La notte tra giovedì e ieri, infatti, il loro aguzzino, un bosniaco di 19 anni, H.F., è in manette. E alla loro madre, una bosniaca di 48 anni sul cui diretto coinvolgimento nell’avvio alla prostituzione delle due ragazzine si sta indagando, il Tribunale dei Minori ha già tolto la patria potestà.
Gli agenti della task force del Progetto integrato sicurezza sociale dell’VIII Gruppo della polizia municipale, diretto dal comandante Antonio Di Maggio, la notte tra giovedì e ieri con un blitz nel campo nomadi di via di Salone, hanno strappato le due bambine alla coppia di sfruttatori, affidandole alle cure delle assistenti sociali del Municipio di Tor Bella Monaca che le hanno portate al centro antiviolenza del Campidoglio.
H.Z. e H.B. sono «bambine molto carine, brune e con capelli lunghi, scossa e impaurita la più grande e molto spaesata la più piccina», spiegano gli agenti che negli ultimi mesi hanno indagato tra le strade più battute dalla prostituzione, come via Palmiro Togliatti e ascoltato il tam-tam all’interno di altri campi nomadi, nell’attesa del momento giusto per salvarle e poter incriminare il responsabile.


Il bosniaco, da cinque mesi illegalmente residente nel campo di via di Salone proviene, secondo quanto emerso, da un campo nomadi di Torino, ma è nato a Roma, ed è già noto alle forze dell’ ordine per reati di furto e ricettazione, così come la madre delle bambine che è nata in Bosnia ed è legalmente residente nel campo della capitale.

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