Roma «Parole troppo forti, con poco senso». L’Avvenire, quotidiano dei vescovi, paragona l’Olocausto alle stragi di immigrati che cercano di raggiungere le porte dell’Europa attraverso il mare? E Umberto Bossi replica, mantenendo alto il tono della polemica, attribuendo «poco senso» al j’accuse del Vaticano e chiedendo in tono sarcastico «perché agli immigrati le porte non le apre il Vaticano che ha il reato di immigrazione? Che comincino loro a dare il buon esempio».
Il leader leghista da Calalzo di Cadore respinge l’ipotesi che il governo italiano possa avere una qualche responsabilità nella tragica vicenda e soprattutto afferma di non credere a un’ipotesi di omissione di soccorso da parte delle autorità italiane. «Non li avranno visti - dice Bossi -. La nostra Marina ha l’obbligo di andare ai soccorsi». E riguardo alla riprese in questi ultimi giorni degli sbarchi, che invece erano quasi azzerati dopo l’accordo siglato con la Libia, Bossi osserva che sono diminuiti «ma bisogna riuscire a fermarli del tutto altrimenti si prosegue con un sacco di morti, con gente che rischia la vita per niente perché quando arriva qui non ci sono posti di lavoro». Il Senatùr smentisce anche responsabilità del figlio, Renzo, a proposito del gioco su internet «Rimbalza il clandestino»: «Attaccano mio figlio ma pensano a me», dice spiegando che il figlio si trovava in Francia e che non c’entra nulla col videogame che tante polemiche ha scatenato.
Tornando agli immigrati, le parole di Bossi fanno da benzina sul fuoco delle polemiche. E mentre monsignore Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio per i Migranti torna sul tema delle morti in mare senza alcun riferimento diretto né a Bossi né al governo italiano, un altro vescovo, Domenico Mogavero, che governa la diocesi di Mazara del Vallo, risponde proprio al leader leghista.
Per monsignore Vegliò «se è legittimo da parte degli Stati gestire e regolare le migrazioni» non si deve dimenticare che «c’è un diritto umano a essere accolti e soccorsi soprattutto in situazioni di estrema necessità, come ad esempio l’essere in balia delle onde del mare».
Molto dura la replica diretta di monsignore Mogavero. «Le sparate a salve di Bossi sono solo per i suoi seguaci e non per chi come noi vuole risolvere la situazione e sono talmente gravi al pari dei fatti incresciosi avvenuti a largo del mediterraneo». In particolare il vescovo di Mazara del Vallo si chiede «da quali fonti di informazioni Bossi deduca che il Vaticano abbia il reato di immigrazione». Monsignore Luigi Negri, vescovo di san Marino-Montefeltro liquida la polemica con un lapidario «non scendo al livello di Bossi».
Non si placa neppure la polemica politica cavalcata dell’opposizione. Scendono in campo pure Walter Veltroni e Piero Fassino. «L’Italia non può continuare a dare lo spettacolo che sta dando sul tema dell’immigrazione con l’idea di condannare gli immigrati», dice Veltroni. Per Fassino, responsabile Esteri del Pd: «È tempo che si smetta di evocare l’immigrazione sempre solo per alimentare fobie e si adottino invece politiche capaci di gestire un fenomeno con cui dobbiamo convivere».
Alla sinistra replica il ministro per l’Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi. «Dispiace l’uso strumentale che qualcuno ha fatto sulla tragedia degli eritrei, accusando ingiustamente e inopportunamente il governo che non ha responsabilità», dice Rotondi.
Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl denuncia come la tragedia degli eritrei continui «a essere strumentalizzata dalla sinistra per tentare di mettere sotto accusa il governo italiano, che con tutta evidenza non ha alcuna responsabilità, e per far ciò essa mistifica la realtà e non parla delle responsabilità grandi quanto una montagna del governo di Malta».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.