Bossi: «La bastonata per Prodi è arrivata»

Calderoli: «Più voti e più sindaci per il Carroccio Dove il centrodestra si presenta unito, ottiene risultati bulgari». E Cossiga ironizza su Casini

da Roma

Il centrodestra avanza prepotentemente al Nord. E la Casa delle libertà alza i calici e si gode il successo delle amministrative. Un’esultanza che assume sfumature diverse tra i vari partiti ma si sviluppa tutta nel segno della consapevolezza di aver conseguito l’obiettivo prefissato alla vigilia: inviare un segnale politico e un’ingiunzione di sfratto al governo.
I più soddisfatti sono i leghisti che festeggiano l’ottimo risultato colto nell’Italia Settentrionale. «Neanche il Manchester United ne ha suonate così tante alla Roma. Aumentano i sindaci per la Lega, che moltiplica i suoi voti e la Casa delle Libertà, laddove si presenta con la Lega, ottiene successi con risultati bulgari» scrive in una nota Roberto Calderoli. «Non ci sono santi: senza la Lega non si vince. Lega Nord: in hoc signo vinces». Il coordinatore delle segreterie della Lega si concede anche un’altra battuta: «Prodi, visti i risultati, è finalmente andato dal presidente della Repubblica: peccato che abbia sbagliato e al posto di Napolitano sia andato da Sarkozy...». Per Roberto Castelli il risultato «se non è una spallata per l’Unione è un calcione negli stinchi». Un concetto ribadito in serata da Umberto Bossi. «La bastonata è arrivata - dichiara a TelePadania - e i candidati della Lega hanno vinto tutti. Tutto il Paese ora si aspetta una risposta da Prodi. La gente del Nord vuole la libertà, altrimenti non si limiterà solo a far vincere la Cdl. Qui esce davvero la rivoluzione».
Se la Lega sfodera i toni delle grandi occasioni, l’euforia regna anche dentro Forza Italia. Paolo Bonaiuti parla di «una valanga che travolge il governo delle tasse». E cita l’esempio della provincia di Genova «una roccaforte rossa» in cui si andrà al ballottaggio. «Per una sinistra che non ammette mai la sconfitta, mi sembra un dato molto grave. E da domani Prodi dovrà fare i conti con la sinistra estrema che conta sempre di più». Di «successo politico inoppugnabile» parla Sandro Bondi. «La Cdl ha stravinto. In alcune regioni del Nord si registrano percentuali impressionanti a favore dei nostri candidati. Questo successo politico - osserva il coordinatore di Forza Italia - è dovuto a Berlusconi che ha suscitato un moto popolare di entusiasmo senza precedenti e al valore fondamentale dell’unità». Per An prende la parola Ignazio La Russa che definisce «eccezionali e oltre ogni più rosea aspettativa» i dati elettorali. «Ci sono città importanti come Verona e Monza che passano al centrodestra e persino a Genova c’è un risultato in bilico. Un governo come quello di Prodi non ha bisogno di spallata, può bastare una piuma». Gioisce anche Maurizio Gasparri che sottolinea soprattutto il risultato di Reggio Calabria «un successo simbolo nel nome della legalità». Tra i «piccoli» Gianfranco Rotondi, della Nuova Dc, parla di «risposta politica all’appello di Berlusconi», mentre per il segretario del Pri, Francesco Nucara, «il governo ha buoni motivi per preoccuparsi».
Nell’Udc a parlare è il segretario Lorenzo Cesa. «Nonostante le amministrative siano sempre le più difficili per il centrodestra, quello di oggi è un grande risultato sia per la coalizione, sia per l’Udc.

Il dato politico più significativo è la sconfitta secca del centrosinistra nel Nord e la crescita dell’astensione nelle aree governate dalla sinistra». Ai centristi invia, però, una stoccata ironica e lapidaria Francesco Cossiga. «Mamma mia quanto è dispiaciuto all’Udc di Casini il successo della Casa delle Libertà».

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