Bossi: «Un Noemigate su di me? Avrei preso qualcuno a cazzotti»

DIFENSORE «La cosa più grave è toccare la famiglia e i figli. La sinistra l’ha fatto perché era senza speranza»

Non sono cose che si fanno. Non tra chi pur rivendicando «di avercelo duro», ancora vede nella famiglia qualcosa di intoccabile, qualcosa degno di essere salvaguardato da attacchi e gossip. Non usa mezze parole il leader del Carroccio, Umberto Bossi, che intervistato da Affaritaliani.it scaglia la sua pietra contro la sinistra: «Hanno tirato fuori la storia delle donne, esagerata - attacca Bossi -. Brutta, e ancora più brutta perché ha danneggiato la famiglia del premier, la moglie. Quelle sono le cose da non fare».
Insomma, la campagna di veleni su Silvio Berlusconi, sulle presunte serate con le minorenni, sul cosiddetto Noemigate, non è andata giù al Senatùr: «Se qualcuno avesse fatto a me una roba del genere - sbotta poi -, sarei andato là a riempirlo di cazzotti». Al di là del linguaggio come al solito colorito, il messaggio è chiaro: «La cosa più grave è quella di toccare la famiglia e i figli, lasciate perdere.

Parlate di politica, che tanto quelle cose lì non convincono la gente».
Eppure ci hanno provato. Complotto? «Ma sì che c’è stato - chiude Bossi -: la sinistra ha usato quello che aveva, non avendo nulla di politico...».

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