Bossi: "Ora la riforma fiscale"

Il leader della Lega svela al Giornale il futuro del governo: "Sinistra nervosa". Il prossimo obiettivo? "Meno tasse e più soldi in busta paga. Ne ho parlato con Tremonti"

Bossi: "Ora la riforma fiscale"

Umberto Bossi arriva soltanto con un’ora di ritardo (record di puntualità). Entra sul terrazzo di via Bellerio, moquette in plastica verde e finti rampicanti sotto una tettoia che sprigiona un caldo più africano che padano, e si siede. Con lui, oltre all’inseparabile Rosi Mauro, Roberto Cota, onorevole ascendente piemontese. Come da copione chiede una Coca-Cola. Afa e bollicine: l’intervista può cominciare.

Inutile girarci intorno. Tutti si fanno una domanda, dopo il successo elettorale della Lega: lei ritiene possibile che l’Italia oggi abbia un altro leader, al di fuori di Berlusconi?
Io altri leader non li vedo. Un leader mica si compra al mercato.

No, al mercato no. Magari davanti a un piatto di sardine... Molti sui giornali in questi giorni hanno ricordato esperienze passate, in cui la Lega fu protagonista. Ricorda quando parlava di Berluscatz?
Roba di tanti anni fa. Oggi è impossibile che si ripeta.

Perché?
Perché con Berlusconi c’è un patto indissolubile.

Un patto politico o personale?
Un patto politico. Che però si fonda anche su un rapporto personale. Io stimo Berlusconi.

Qual è la prova più grande di amicizia che le ha dato?
I voti sul federalismo.

Molti dicono che le cene di Arcore...
Le cene di Arcore funzionano. Si mangia poco, ma meglio così.

Perché meglio così?
Perché così si resta svegli.

Altrimenti c’è pericolo di addormentarsi? Con Berlusconi?
Ma no, è così per dire. Poi addormentarsi quando c’è la Lega è impossibile. Io mi porto dietro anche Rosi Mauro. Dovrebbe vederla: lei fa la sindacalista anche ad Arcore...

Si parla di un possibile complotto per sostituire Berlusconi con un premier non democraticamente eletto. Lei ci crede? No.

E tutto questo agitarsi nell’ombra?
È la sinistra, nervosa perché ha perso le elezioni. Ha visto che sono saltate fuori di nuovo anche le Brigate rosse?

Il ministro Maroni teme possibili collegamenti...
Io dico solo che quando la sinistra perde diventa cattiva.

Che cosa vede nel futuro di Franceschini?
Non vedo nel futuro...

Non faccia il modesto. Ha sempre visto tante cose prima degli altri...
Sì, però oggi fa troppo caldo. Il cannocchiale si è appannato.

Voi state rubando voti alla sinistra. La Lega cresce fra gli operai...
Sì, perché il Pd lì ha un problema: per prendere i voti con gli operai dovrebbe allearsi con l’estrema sinistra. Ma se si allea con l’estrema sinistra non sarà mai in grado di governare. E dunque non riesce a uscire dal dilemma.

D’Alema disse che la Lega è una costola della sinistra. La pensa anche lei così?
Penso che la Lega debba essere sempre vicino ai lavoratori. Per questo ho fatto i salti mortali per avere il sindacato padano, anche quando non lo voleva nessuno.

E per essere vicino ai lavoratori adesso propone salari adeguati al costo della vita. Le famose gabbie salariali o busta paga federale. E quali sono gli altri obiettivi?
Per il momento ci bastano le gabbie salariali.

Possibile? Non c’è niente d’altro di urgente? Per esempio sul fronte della riduzione dei costi della politica?
Ci sono tante cose da fare, ma gliel’ho detto: il cannocchiale è appannato. Guardiamo solo i traguardi vicini.

Per raggiungere il traguardo delle gabbie salariali dovrà vedersela con Fini, però.
Fini ci starà. È un ragazzo intelligente. [

Come giudica le sue mosse?
Beh, lui ha un problema con i suoi. Quando si fanno accordi politici importanti, poi bisogna tenere a bada i propri uomini.

Più che tenerli a bada, però, sembra che Fini faccia fughe in avanti...
Tutti i segretari ogni tanto devono spingere un po’ sull’acceleratore.

Per tornare alle riforme: lei pensa possibile anche una riduzione fiscale?
Sì, nelle buste paga. Bisogna dare più soldi in busta paga ai lavoratori.

Ma Tremonti che ne dice?
Non mi ha detto di no. È già qualcosa.

Sono sempre buoni i rapporti con il ministro dell’Economia? Sono ottimi.

Dopo il voto per le europee avete trovato subito l’accordo con Berlusconi per i ballottaggi. Avete parlato anche di presidenza delle Regioni?
No, non ne abbiamo parlato.

Però la Lega ha dimostrato di saper formare una buona classe dirigente. Quante regioni crede che potrebbe amministrare? Una, due o tre?
Si vedrà. Il Veneto, per esempio...

E la Lombardia?
Pure la Lombardia.

E il Piemonte?
Pure il Piemonte. Lì c’è Cota. È bravo Cota.

Veneto, Lombardia, Piemonte: io ne conto tre.
Beh, cominceremo a discutere. E con Berlusconi e Fini troveremo sicuramente l’accordo.

A Milano vincerà Podestà?
Per forza. Penati non vuole la Brebemi, non vuole le strade. Se c’è una cosa che il Nord ha bisogno sono le strade.

Chiederete qualche posto anche in Rai?
In effetti finora non ci siamo applicati tanto lì. Ma se dovesse entrare la Lega, allora la Rai cambierebbe davvero.

E ci entrerà?
Vedremo.

Che cosa pensa del Noemigate?
Non ci credo. Tutte quelle donne che dicono... Come fa Berlusconi? Va beh che adesso c’è il Viagra. Ma dove lo trova il tempo? Io che faccio il ministro non trovo nemmeno il tempo per andare al cesso... Le piace questa battuta del cesso?

Devo essere sincero?
Beh, comunque è bella. Ma io non trovo il tempo per andare al cesso, lui, che sicuramente ha molte più cose da fare di me, come lo trova il tempo per correre dietro a tutte le donne che dicono? Guardi che se c’è una cosa che nessuno può mettere in dubbio è che Berlusconi sia un gran lavoratore...

C'è stata anche la lettera della moglie Veronica...
Ho seguito tutto con angoscia. Mi spiace a livello personale, soprattutto. Poi si sa le donne vanno trattate bene: l’altro giorno per esempio io ho comprato un vaso di gigli bianchi a mia moglie...

Non credo che Berlusconi abbia lesinato sui regali...
Veronica è caduta in trappola. Volevano montare una campagna contro Berlusconi e non avevano altri argomenti per attaccarlo. Ma io dico che queste cose non si fanno. La politica deve rispettare le famiglie.

Ma quali sono le conseguenze di quella campagna?
Nessuna conseguenza. Tutti hanno capito che si è trattato di cose inventate o comunque forzate. E Berlusconi è ancora in piedi. Saldo. Con un alleato al fianco come la Lega...

Lo appoggerete senza esitazioni anche sulla riforma della giustizia?
Sì, quella è una buona riforma perché introduce il principio del giudice eletto dal popolo, che è una cosa buona.

Introduce il giudice eletto dal popolo? La riforma della giustizia? Ne è sicuro?
Ci sarà una norma sui giudici di pace. Intanto passa il principio...

A Pontida ha elogiato Maroni per come ha fatto il ministro. Potrebbe essere anche il suo successore?
Maroni è molto amato nella Lega. E la base della Lega non tradisce. Lo sa che Roberto l’ho allevato io a Varese?

Ho letto. Pensi che mentre io fondavo il movimento, lui è andato a lavorare a Londra. Faceva l’avvocato in una fabbrica di profumi. Quando è tornato gli ho mostrato un mazzetto di debiti: «Questi sono la tua parte». Lui ha pagato senza esitare.

Quindi può essere lui il segretario?
Per il momento il segretario sono io.

E scommetto che il cannocchiale è ancora appannato.
Esatto.

Qualche tempo fa ha detto che suo figlio Renzo non è un delfino ma una trota. Dopo il battesimo di Pontida, possiamo dire che è diventato almeno un salmone?
Un salmonetto al massimo. Ma è un bravo organizzatore di manifestazioni sportive...

Ha dichiarato che quando ha avuto l’ictus, c’è stato un momento in cui desiderava morire. Questo ha cambiato anche il modo di vedere la politica?
Sì, si diventa più attenti ai valori umani. Ricordo che quando ero in Svizzera, lontano da casa, non sapevo nemmeno più chi ero. Ho pensato al senso di straniamento che provano gli immigrati. Alla perdita di identità. Per esempio io... Lo sa che nella clinica svizzera ero entrato sotto falso nome?

S’è detto. E il suo nome qual era?
Roberto Chiesa. Un giorno c’era lì mio figlio che si chiama Roberto e ha 16 anni. All’improvviso entra il medico e mi chiede: Roberto, quanti anni ha? Io non mi ricordavo che ero Roberto Chiesa. Pensavo parlasse di mio figlio. E così ho risposto: 16 anni. Ricordo che il medico scosse la testa. Avrà pensato: questo non lo recuperiamo più...

Invece mi pare che ha recuperato benissimo. Non fosse per quel cannocchiale...
Il cannocchiale oggi sta nel cassetto.

Non

era appannato?
È lo stesso.

Ma riesce a vedere almeno se la legislatura durerà 5 anni? Per quello ce la faccio anche senza cannocchiale. Per quanto riguarda la Lega, la risposta è sì.

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