Botte, Suv e cellulari: una domenica di follia

Dall’elettore che mangia la scheda al sindaco picchiato, dal disegno "contestato" di un bimbo al rischio di brogli

Botte, Suv e cellulari: una domenica di follia

da Milano

Testate, suonerie e arcobaleni nel primo giorno di ordinaria follia elettorale. Molti gli episodi tra il curioso e il tragicomico ai seggi. Apre il bestiario un imprenditore caprese che - invece della mozzarella - ha preferito strappare e mangiare la scheda consegnatagli al seggio di Sorrento. Per lui denuncia e digestione difficile. Surreale quanto accaduto ad Arezzo, dove è stato rimosso un disegno di un bambino perché l’arcobaleno dipinto coi pastelli a cera richiamava il simbolo della Sinistra. Il nome di un candidato premier scritto sulle pareti della cabina ha invece costretto i finanzieri di Agrigento alla chiusura della stessa. Non solo scenari buffi, però. Ad esempio, un 81enne di Formia è morto stroncato da un infarto nei pressi del seggio. Più anziana, ma di tempra più resistente, Carla Porta Musa, la comasca di 106 anni Oscar alla carriera come votante più anziana. Inaccettabili, poi, le disavventure capitate ad alcuni disabili. A Campobasso una ragazza in sedia a rotelle non ha potuto votare al seggio, posto al primo piano di un edificio con l’ascensore rotto. L’allucinante soluzione? Farla votare in bagno. Ad un non vedente fiorentino, invece, è stato negato il voto con l’accompagnatrice perché non risultava il certificato di cecità. Solo la prefettura ha risolto l’equivoco. E ancora altri inghippi: elettori che non ricevono la scheda del Senato, altri che ricevono cartelle già votate, scambi di persona, sms di propaganda del Pd, sindaci (sempre del Pd) che da rappresentanti di lista fanno campagna elettorale nelle vicinanze dei seggi. Come se non bastasse, ecco i problemi di campo. Quello del telefonino. Nei pasticci rischiava di finire Sandra Lonardo, moglie dell’ex ministro Mastella, il cui cellulare è squillato nella cabina elettorale. I poliziotti hanno però accertato che il telefonino non era dotato di telecamera. Denunciati invece gli elettori nel catanese, a Siracusa e a Udine sono stati pizzicati a fotografare la scheda. E per concludere, anche due episodi di violenza: in Sardegna il sindaco di Portoscuso Adriano Puddu è stato aggredito da uno squilibrato, fuggito in bicicletta.

Su di un suv, invece, era giunta una 34enne torinese. Invitata a spostare il mezzo parcheggiato in doppia fila, la donna ha preso a calci e a testate un vigile ed è stata arrestata. Chi l’ha detto che la passione politica non fa perdere la testa?

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