Stefano Vladovich
Casematte interrate, magazzini zeppi allinverosimile, bunker in cemento armato pronti a esplodere al minimo incidente. Sequestrate tra Fiumicino, Pomezia e Viterbo oltre 128 tonnellate di botti di San Silvestro provenienti dalla Cina. Tutti, rigorosamente, del genere proibito e importati da una ditta del sud pontino. Unoperazione colossale in cui sono ancora impegnati gli uomini di ben 120 reparti della Guardia di Finanza del Comando provinciale.
A far scattare le indagini, la settimana scorsa, il controllo su un prodotto esposto al mercatino del porto tirrenico. Mascherati da un aspetto «pacifico» i petardi venduti ai passanti, in realtà, erano delle vere e proprie bombe carta in grado di far saltare un braccio allartificiere di turno. In una rivendita vicina lo stesso materiale bene in mostra. «Quando abbiamo chiesto spiegazioni - spiegano i finanzieri - i commercianti sono caduti dalle nuvole. Lacquisto era regolare e, del resto, le etichette obbligatorie per legge indicavano prodotti a norma». Innocui, sicuri, adatti persino ai bambini: a leggere le avvertenze incollate, i fuochi artificiali venduti in alcuni negozi di giocattoli e casalinghi di Fiumicino sembravano davvero innocui. Anche i nomi rientravano nellelenco dei botti regolari stilato dalla Prefettura. «Fontana Italia», «Red Plum», «Fontana di Trevi», «Bengala Orchidea», «Cuckoo», «Rondò cinese», «Picchio», «Codino matto», «Cono diamante», «Cascata di bengala», «Pioggia scoppiettante di bengala». Peccato che sotto quelle diciture si nascondevano migliaia di chili di esplosivo, capaci di sbriciolare un edificio di 10 piani.
«Sulle confezioni erano riportati gli estremi dei provvedimenti ministeriali legittimanti la libera vendita - proseguono gli uomini della Guardia di Finanza -. In realtà il materiale non era mai stato sottoposto al vaglio tecnico dellapposita commissione». Limportatore ha sede legale a Pomezia ma depositi sparsi nel viterbese. Quanto basta al pm di Velletri, Silvano Mazzetti, per firmare il mandato di perquisizione. Laltra sera lirruzione della Fiamme gialle nei magazzini della società. «Non credevamo ai nostri occhi - concludono gli inquirenti -, abbiamo trovato immense scorte pronte per essere smerciate in tutta la regione. Solo per stendere i verbali abbiamo impiegato due giorni». Ammassati in centinaia di casse 9 milioni e 250mila fra petardi, razzi, fischia-botti, raudi, bengala e bombe di Maradona, dal peso di ben 128mila chilogrammi. Un sequestro record.
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