Brambilla: "Abbandoni in calo, ora l’Italia è un Paese per cani"

Quest’estate un terzo di casi in meno. Il ministro del Turismo: "Rivoluzione che fa bene anche alla nostra immagine all’estero". Adesso sono sorte tante strutture "dog friendly"

Brambilla: "Abbandoni in calo,  
ora l’Italia è un Paese per cani"

Ottime notizie quest’anno sul fronte del randagismo e, più in generale, dell’abbandono di cani. Nel periodo centrale delle vacanze estive, ci rende noto l'Aidaa, gli abbandoni sono calati del 33%. Il grosso problema rimane nel sud con situazioni di cani vaganti in aumento in regioni come Puglia, Campania e Sicilia, mentre al Nord il calo sfiora il 50%. Visto che la situazione ha notevoli riflessi sul turismo nazionale e mondiale, si tratta di un’ottima occasione per fare qualche riflessione con il ministro al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, sempre disponibile a parlare di uno dei suoi argomenti preferiti, gli animali (e sempre simpaticissima al telefono e di persona).

Ministro, prima di tutto perché, stando al Turismo, si occupa tanto di animali?
«Beh, prima di tutto c’è un problema personale, di affetto e comprensione, nei loro confronti, che mi ha visto nascere con questi interessi. Poi non vorrei si dimenticasse che, tra le mie deleghe, c’è la responsabilità dell’immagine che ha l'Italia (il cosiddetto “brand”) nel mondo. Quando le due turiste francesi, aggredite nel mezzogiorno da una muta di cani randagi, sono tornate in patria, in Internet giravano migliaia di messaggi sulla nostra barbarie fino al boicottaggio del made in Italy. Idem per il cane legato sull'autostrada Bari- Foggia. Ha fatto il giro del mondo. E questa, oltre al benessere degli animali, deve essere un'altra delle mie preoccupazioni. Mostrare un'Italia più civile di quella».

Abbandoni in calo di oltre il 30%. Stiamo diventando bravi?
«Negli ultimi anni abbiamo assistito a un notevole cambiamento della coscienza e della cultura. Di pari passo va l'aumento della sensibilità nei confronti dei diritti animali. Questo si riflette in un'immagine diversa dell'Italia. Non più il paese che sbarra tutte le porte ai cani, ma una nazione che comincia a riflettere anche sui benefici che, l'apertura delle saracinesche, comporta per i cittadini e per gli esercenti stessi. Attraverso messaggi e campagne azzeccate (il Fantozzi dello scorso anno, il cartoon di questo), attraverso siti come 4Zampe (www.turistia4zampe.it) i cittadini possono oggi muoversi molto più liberamente con il proprio cane e trovare migliaia di strutture dove il cartello “Vietato ai cani” si trova ormai in cantina, pieno di polvere. Si provi a consultare il sito di 4 zampe e se ne avrà una prova tangibile».

Quale il progetto più ambizioso del ministro Brambilla?
«Alle associazioni animaliste va tutto il plauso possibile, anche se spesso sono sole e talvolta magari non proprio in sintonia una con l'altra. Per questo ho cercato di affiancare al loro lavoro, aiuti di “spessore”, come dimostra il progetto che abbiamo chiamato “La coscienza degli animali” fondato il 13 maggio a Milano dove ho, come garanti, nomi quali Franco Bergamaschi, Vittorio Feltri, Antoine Goestchel, Luigi Lorenzetti, Dacia Maraini, Susanna Tamaro, Umberto Veronesi e Franco Zeffirelli, tutti impegnati a convergere su un grande sforzo culturale nella sensibilità verso il benessere animale. Oggi siamo a oltre 10.000 iscrizioni e se qualcuno vuole sottoscrivere il manifesto può andare sul sito www.lacoscienzadeglianimali.it».

Impegni di tutto rispetto, ministro.

E diverse critiche, immagino
«Chiunque ha diritto di criticare e io ho tutti i diritti di continuare a fare ciò in cui credo, senza issare bandiere di sorta».
Simpatica e tosta la ministra. D'altronde se Gente ha dedicato la copertina a una persona che fa il bagno con il cane lo dobbiamo appunto a gente che ha le idee chiare. Come lei.

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