Daniele Petraroli
Il nemico è sempre e solo uno, Silvio Berlusconi. Pur di colpirlo a morte con una pistola, su uno schermo cinematografico si intende, i no global sono pronti al sacrificio supremo: mettere mano al portafogli. Ma lobiettivo è di quelli ambiziosi. Altro che manifestare con le bandiere della pace contro la guerra in Irak o boicottare la Coca-Cola, come accaduto alluniversità Roma Tre qualche tempo fa. Questa volta è una cosa seria. Si tratta di realizzare un sogno, quello di eliminare, sia pure virtualmente, il «nemico» Silvio. Liniziativa, che va avanti da qualche mese, sbarca «finalmente» nella Capitale. Sabato 10 al centro sociale Brancaleone (zona Nomentana) si terrà infatti una grande festa per il film «Shooting Silvio» con annesso autofinanziamento.
La sceneggiatura è stata scritta tempo fa da Berardo Carboni e narra di un giovane psicopatico il cui unico obiettivo è quello di eliminare il presidente del Consiglio. Nonostante i tentennamenti del protagonista l«happy end» è garantito. Per i giovani con la kefiah al collo ovviamente. Berlusconi viene ucciso nellultima scena e giustizia è fatta. Fare un film, però, costicchia: 345.000 euro secondo i loro conti. Per questo da qualche mese girano lItalia in cerca di fondi. Feste, gadget e magliette (20 euro luna). Tutto serve per la «sacrosanta» causa. Addirittura è possibile acquistare per la «modica» somma di 690 euro una cinquecentesima parte del film diventando uno dei produttori ufficiali dell«opera darte».
E veniamo alla serata romana. Il centro sociale «Brancaleone» dove si svolgerà il grande evento di sabato (a proposito, i 5 euro dingresso verranno devoluti tutti alla realizzazione del film, assicurano gli organizzatori) in effetti ha una storia curiosa. Occupato, anzi «okkupato», nel 1990 è stato definitivamente assegnato tre anni fa dalla Giunta Veltroni per l«alto valore sociale» delle iniziative svolte. In realtà più che un centro sociale si è trasformato con il tempo in una vera e propria discoteca. «Lassegnazione è stata decisa dallamministrazione comunale - spiega Cristiano Bonelli consigliere in IV Municipio - senza consultare il municipio e senza ascoltare il parere, negativo, dei residenti che si lamentano da quindici anni per il rumore. Inoltre altro che struttura non profit (come è definito anche nel loro sito, www.brancaleone.it ndr), si tratta di un vero e proprio locale che paga, se poi lo paga veramente, un affitto irrisorio al Comune di Roma».
Come se non bastasse, come si legge ancora nel sito, «il centro sociale ha ottenuto dei finanziamenti dallUnione europea, dalla Provincia e dal Comune di Roma per attività legate ai propri obiettivi e finalità».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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