Cultura e Spettacoli

Brandi&Magnani i segugi dell’arte

Due case, due musei. Una mostra a Siena racconta la vita di due amici uniti dalla stessa passione

Brandi&Magnani i segugi dell’arte

Due case, due ambienti, due personalità e medesima passione per l’arte. Le case sono la villa settecentesca di Cesare Brandi a Vignano sulle colline senesi e quella di Luigi Magnani nella campagna parmense. Due dimore storiche diventate scrigni di opere d’arte dal Medioevo al Novecento. Tavole senesi del Quattrocento che convivono con dipinti di Guttuso e sculture di Mastroianni, tutti legati tra loro dai gusti dei due collezionisti.
Una selezione di 145 opere, raccolte da Brandi e Magnani, è esposta ora a Palazzo Squarcialupi a Siena in una bella mostra, che ha diversi meriti. Primo, offre al visitatore una serie di capolavori antichi e moderni non sempre facilmente visibili insieme, provenienti dalla raccolta Magnani Rocca di Mamiano (Parma), dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e dalla collezione Brandi di Vignano (Siena). Secondo, permette di seguire la nascita delle raccolte attraverso le scelte dei due illustri personaggi, Brandi e Magnani, amici tra loro, nati entrambi nel 1906 e scomparsi il primo nel 1988, il secondo nel 1984. Terzo, l’elegante e ricco catalogo (Umberto Allemandi & C.), che, oltre a buoni apparati storico-artistici, si addentra nella biografia e nella storia dei due collezionisti. Curato, come la rassegna, da Lucia Fornari Schianchi e Anna Maria Guiducci.
Il senese Cesare Brandi, critico e storico dell’arte, fondatore nel 1939 dell’Istituto centrale del restauro e docente presso le università di Palermo e Roma, aveva una vera passione non solo per l’arte, ma anche per la casa di famiglia a Vignano nella campagna intorno a Siena. Una struttura cinquecentesca, con mobili e arredi del Settecento, dove lo storico era vissuto bambino e dove, da grande, aveva creato un vero e proprio cenacolo di amici, artisti e critici. Una casa-museo donata allo Stato, alla morte, faticosamente acquisita nel 1995, rimessa a posto e resa fruibile dal 1995 al 2005.
Tra i libri della biblioteca e sulle pareti delle camere si incastonavano le opere d’arte, di famiglia o acquistate da Brandi o donate dagli amici artisti. Il severo fondo oro con il Redentore benedicente di Benedetto di Bindo o le tele di Rutilio Manetti si accompagnavano con quelle di Guttuso, De Pisis, Afro, Burri e con le sculture di Manzù. A Vignano erano ospiti molti artisti, da Guttuso, che dipinse qui alcuni paesaggi nel 1938, ad Afro, da Piero Sadun a Toti Scialoja, ad Alberto Burri, che per affetto e gratitudine donavano le loro opere. A testimoniare le fitte frequentazioni rimangono foto e carteggi (12.000 lettere).
Luigi Magnani è invece un collezionista tipico, che insegue come un segugio l’opera da acquistare. La villa, dove collocare la raccolta, di proprietà dei Magnani dal 1941, oggi sede della Fondazione Magnani Rocca, è un elegante palazzo immerso in un enorme parco all’inglese. Luigi, imprenditore e raffinato musicologo, amico di Brandi sin dal 1930, comincia a collezionare opere d’arte negli anni Quaranta. La sua ricerca si articola su due filoni: antico e contemporaneo. Tra le prime passioni, De Pisis, di cui Magnani si accaparra nature morte, interni, soggetti di genere. Morandi, di cui diventa amico, grazie alla mediazione di Brandi. Il nucleo di Morandi, di ben cinquanta opere eseguite dal pittore tra il 1918 e il 1963, è una vera e propria sezione monografica all’interno della raccolta. Negli anni Cinquanta l’interesse per impressionisti e postimpressionisti porta Magnani a scovare in tutta Europa opere di Matisse, Renoir, Cézanne, Braque, Monet. Nel 1983 riesce ad acquistare le Scogliere di Pourville, firmate da Monet nel 1897. Ma i capolavori raccolti dal tenace Magnani sono anche dipinti di scuola senese quattro/cinquecentesca, come Orioli e Beccafumi, sulla scia di Brandi, o di Goya, Tiziano, Van Dyck, Rubens, Ghirlandaio sino a quella preziosa Madonna di Dürer, che nel 1969 entra a Mamiano dopo una lunga trattativa. Non è in mostra, ma vale una visita alla bella villa parmense.
mtazartes@tele2.it
LA MOSTRA
«La passione e l’arte. Cesare Brandi e Luigi Magnani collezionisti», Siena, Santa Maria della Scala Palazzo Squarcialupi, sino all’11 marzo. Tel. 0577.

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