Roma

Brano introvabile? Chiamate quei tre

Martini, Guarnieri e Famiglietti, ricercatori di perle musicali di «Radio ti ricordi», l’ex «Radio Nostalgie»

Jacopo Granzotto

I marziani dell’etere mantengono la rotta anche se con un nome diverso. Il viaggio nel tempo dei quattro magnifici dell’ex «Radio Nostalgie», scrigno di introvabili tesori musicali, prosegue allettante. La frequenza è la stessa, 99 in Fm, cambia solo il nome che dal 9 gennaio è diventato «Radio Ti ricordi». Tutta colpa di una radio genovese, di un nome rubato e di un sondaggio fallace condotto da Audiradio. Non tutti i mali vengono per nuocere. Così, piuttosto che intraprendere lunghe vie legali, si è preferito tagliare la testa al toro e scegliere un nome italiano, difficilmente storpiabile dai «genuini» ascoltatori della radio.
Il neofita che sia avvicina a «Radio Ti ricordi» sappia che non è emittente per tutti. Come definire, del resto, una programmazione che fa incetta di lati «B» e rarità. Diciamo, inoltre, che andrebbe assaporata con calma come si farebbe con un cognac o un sigaro, senza dare giudizi affrettati. Capita di imbattersi infatti in motivi che mai avremmo sperato di riascoltare (le sigle degli storici sceneggiati di quarant’anni fa, ad esempio, sfido a trovarle in cd). Ma anche l’Orietta Berti che non ti aspetti e invece te la becchi perché è stata richiesta da Pina. In mezzo tante, tantissime perle rare, che fermano il tempo e te stesso. Esempi? la sublime, introvabile Nevicate di Mia Martini, la suadente A Blue Shadow di Berto Pisano, un brano strumentale dallo sceneggiato Ho incontrato un’ombra che tutti, dico tutti gli over 40, conoscono (primo in classifica per due mesi nel 1973), ma di sicuro non posseggono.
Così l’obiettivo di riportare indietro nel tempo gli ascoltatori che ne hanno piene le orecchie delle barbarie contemporanee è superato con lode, evitando i soliti nomi che farciscono da troppi anni insipide compilation da edicola. Il merito di tutto ciò va a formidabili programmatori del calibro dell’enciclopedico Fabio Martini, pioniere dell’emittenza privata italiana. E di David Guarnieri e Paolo Famiglietti, pazienti e competenti come pochi. Il tutto documentato e raccolto nel sito (ancora per poco) www.radionostalgie.it. Chiudiamo con «Lui», un certo Casciani Luca, voce politicamente scorretta (e assai temuta) delle 10 di mattina (forse lo teme anche Veltroni che da anni declina l’invito a intervenire in trasmissione).

Provatelo, non ne farete più a meno.

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