Il Brasile dà ossigeno ai conti Telecom Bene il titolo in Borsa

Migliorano i conti di Tim Brasil, la controllata di Telecom Italia che era sempre riuscita negli anni scorsi a salvare i conti e da qualche mese è passata sotto la guida di Luca Luciani. Ieri, a Piazza Affari, le azioni di Telecom hanno guadagnato l’1,55 per cento e gli analisti hanno confermato le previsioni sui conti della società.
Quanto a Tim Brasil nel secondo trimestre è migliorata la profittabilità con un aumento del margine operativo del 20,8% a 736 milioni di reais rispetto al primo trimestre dell’anno (+15,5% rispetto al 2008). Il periodo si chiude con una perdita netta di 15,2 milioni di reais (circa 5 milioni), in miglioramento rispetto al rosso di 144 milioni del trimestre precedente e ai 66,3 milioni del secondo trimestre 2008. In crescita anche il fatturato a 3,3 miliardi di reais (ossia 1,7 miliardi di euro, +3,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente). Inoltre, ha sottolineato Tim Brasil in un comunicato, gli indicatori di qualità dell’Anatel hanno confermato un significativo miglioramento della qualità della rete. «Il secondo trimestre - ha spiegato nella conference call l’ad Luciani - è un importante passaggio nel piano di rilancio della società. Abbiamo mostrato una maggior accelerazione nelle dinamiche dei principali indicatori di performance: base clienti (37,8 milioni), Arpu (26,6 reais, +2,1% sul trimestre precedente) e ricavi Vas (servizi di valore aggiunto: +21,7%) che indicano che siamo sulla strada giusta, invertendo la tendenza alla discesa in una crescita seguita da una maggior profittabilità e generazione di cassa (cash flow operativo a 407 milioni di reais)». Il titolo Tim Brasil alla Borsa di San Paolo è salito di circa il 6 per cento.
Quanto a Telecom la società guidata da Franco Bernabè fornirà i dati del semestre domani. Secondo gli analisti i sei mesi chiuderanno con l’Ebitda in lieve calo. Secondo un sondaggio dell’agenzia Reuters il fatturato dei sei mesi è previsto a 13,9 miliardi di euro, da 14,8 miliardi dello stesso periodo del 2008, e l’Ebitda a 5,6 miliardi da 5,8 miliardi. Scende anche l’utile netto a 945 milioni da 1,11 miliardi, mentre sale il debito passato a 35,5 miliardi da 34,5 di marzo 2009. «Se i numeri saranno questi significa che il target di Ebitda di fine anno è raggiungibile - ha rilevato un analista - e sarebbe la dimostrazione che il trend è quello previsto dalla società, cioè un primo trimestre debole e poi un miglioramento». Il gruppo, nel piano 2009-2011 ha previsto fatturato sui livelli del 2008 a 30,4-30,5 miliardi e un Ebitda a circa il 38%. Intanto ci sono novità in vista per Ti Media. Due fondi di private equity sono in corsa per rilevare gli asset digitali della società attiva nella tv e controllata da Telecom. Highbridge Constellation e Trilantic Capital Partners, secondo Radiocor, hanno presentato un’offerta per la quota di maggioranza di Ti Media Broadcasting, società titolare della licenza di operatore di rete in tecnica digitale.

La valutazione di Ti Broadcasting sarebbe compresa tra i 250 e i 300 milioni di euro. Alla società fanno capo le due reti in grado di assicurare una copertura per la trasmissione tv in tecnologia digitale per l’87 per cento.

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