«Brasile favorito. Ma si gioca a Roma...»

«Sono felice, era una partita importante soprattutto per la qualità dell’avversario, reduce da una vittoria per 4-1 contro i campioni del Mondo della Spagna. Prima del match avevo detto ai miei giocatori che avrebbero potuto vincere solo se ci avessero creduto. C’hanno creduto e hanno vinto». Il vecchio Zac non lo confesserà mai, ma la prima storica vittoria del Giappone sull’Argentina è in realtà il trionfo della cucina italiana. Gli stessi popolarissimi e diffusissimi quotidiani nipponici hanno dovuto ammetterlo: «Alla base di questa fantastica prestazione c’è la meticolosa preparazione del ct italiano e la sua passione unica nel dirigere gli allenamenti». Ma soprattutto tanta pizza, bruschette, pastasciutta e carpaccio con tonno, la specialità di Alberto Zaccheroni, un piatto che serve regolarmente e con entusiasmo contagioso nei suoi bagni a Cesenatico. È successo nell’immediata vigilia dell’amichevole contro Messi, Tevez e Milito, quando Junji Ogura, presidente della Japan football Association, ha confidato al tecnico italiano quanto fosse di buon auspicio un piatto di tonkatsù, la popolare cotoletta di carne di maiale: «Tonkatsu - lo ha informato Ogura - suona come la parola vittoria». È stato in quel momento che Zac si è buttato sulla bruschetta e lo spaghetto. I suoi giocatori hanno apprezzato molto e quando c’è unità di intenti tutto diventa più facile: Shinji Okazaki prima ha sbagliato un gol clamoroso in area piccola, ma dieci minuti più tardi ha ribattuto in rete una respinta di Romero su punizione di Honda. Era il 19’ del primo tempo e da quel momento si è visto il secondo trionfo italiaco: la difesa scientifica. Impeccabili i centrali Kurihara e Inoba nonostante i titolari fossero infortunati, un centrocampo che aiuta e una corsa che ai nipponici non è mai mancata.
Il quotidiano finanziario Nikkei ha celebrato lo stile Zac: «Meticolosità in difesa con rigorosi compiti su come posizionarsi in campo». Medesimo giudizio su Asahi, dieci milioni di copie vendute al giorno. Pare che Zac abbia iniziato proprio da lì, e c’era da starne certi, la difesa. Il primo a cadere sotto la sua legge è stato Yuichi Komano, il difensore esterno che con la sua sbilenca esecuzione dagli undici metri ha decretato l’esclusione del Giappone dal mondiale sudafricano contro il Paraguay. Zaccheroni davanti a tutti gli ha fatto la ramanzina tanto cara a noi italiani e gli ha spiegato come diventare più forte, più incisivo e più audace in campo. Il presidente della federazione nipponica, presente al discorso, ha riferito a un quotidiano: «Gli ha parlato per dieci minuti e alla fine ero convinto anch’io che i nostri giocatori avrebbero potuto affrontare qualunque avversario».
Dopo sei sconfitte in sei precedenti contro l’Argentina, la storica vittoria di Saitama, porte di Tokio, non è frutto del caso: «Era la mia prima partita ufficiale in panchina e all’avvio ammetto che ero molto teso, ma adesso sono contento - ha detto il ct -. Potevamo addirittura segnare altri gol. Questa è una squadra che può crescere ancora perché ha ampi margini di miglioramento ma se qualcuno mi dovesse chiedere se si poteva fare di più, rispondo subito che più di così non era proprio possibile, hanno giocato tutti bene e con grande generosità».
Tanti «italiani in campo», Nagatomo del Cesena, Morimoto del Catania, il viola Bolatti e poi Burdisso, Milito e Cambiasso dell’Inter, il rosanero Pastore, Sosa e Lavezzi (Napoli). Brutte notizie per i due interisti, usciti rispettivamente al 32’ e al 44’ del primo tempo per problemi muscolari. Lo staff medico dell’Inter ha preso subito contatto con i giocatori che verranno visitati lunedì o al più tardi martedì ad Appiano, anche se la situazione non sembra preoccupante. Sotto accusa il campo di Saitama, particolarmente duro.

In Giappone non usano bagnarlo prima delle partite e di questo Zaccheroni si è lamentato molto, anche il viola Bolatti, subentrato a Cambiasso, ha dovuto lasciare il campo per un indolenzimento muscolare.
In tv: oggi alle 21 su Telelombardia la cronaca registrata della partita

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