San Paolo - Il Papa invita i giovani del Brasile a non cedere alla paura ma a impegnarsi per rendere la società «più giusta e più fraterna» avendo a cuore anche la salvaguardia dell’ambiente, contro «la devastazione dell’Amazzonia e le minacce alla dignità umana delle sue popolazioni».
Benedetto XVI conclude la sua seconda giornata a San Paolo incontrando settantamila giovani allo stadio di Pacaembu, la metà dei quali non ha potuto entrare e ha seguito l’evento sui maxischermi. Lo spettacolo offerto al Papa è organizzato dall’«Alleanza della Misericordia», comunità fondata dal sacerdote italiano Antonello Cadeddu, che recupera i ragazzi di strada e aiuta i poveri delle favelas. Sul palco anche ex tossicodipendenti ed ex prostitute. Ai giovani brasiliani, Ratzinger chiede «comprensione per i nostri simili e per i problemi che coinvolgono non solo la convivenza umana, ma anche l’effettiva preservazione e la custodia dell’ambiente naturale di cui tutti facciamo parte». Cita una frase dell’inno nazionale del Brasile, «i nostri boschi hanno più vita» e aggiunge: «Non lasciate che si spenga questa fiamma di speranza. La devastazione ambientale dell’Amazzonia e le minacce alla dignità umana delle sue popolazioni esigono un maggior impegno nei più diversi ambiti di azione che la società viene sollecitando». Il Papa non è nuovo a questi appelli e già nel luglio 2006, in un messaggio al patriarca Bartolomeo I, impegnato in Brasile in favore dell’Amazzonia, aveva scritto che «un’opportuna catechesi a riguardo della creazione, per richiamare il senso e il significato religioso della sua salvaguardia» è dovere dei pastori. L’intervento del Pontefice fa eco alle preoccupazioni della Chiesa brasiliana, che ha contestato il governo per la concessione di autorizzazioni a nuovi insediamenti industriali in Amazzonia.
Nel suo lungo discorso, Benedetto XVI afferma che «le paure della gioventù di oggi» svelano «un enorme deficit di speranza». Paura di morire, paura di fallire, paura di rimanere isolati «di fronte alla sconcertante rapidità degli eventi e delle comunicazioni». «Registriamo – aggiunge – l’alta percentuale di morti tra i giovani, la minaccia della violenza, la deplorevole proliferazione delle droghe che scuote fino alla radice più profonda la gioventù di oggi». La «via vera», indica il Papa, è seguire Gesù per evangelizzare i coetanei, «i ragazzi e le ragazze che vanno errando in questo mondo, come pecore senza pastore». Ratzinger sottolinea l’importanza della formazione «umana e spirituale», per resistere agli «assalti del materialismo e del laicismo, sempre più attivi a tutti i livelli». E invita i giovani a promuovere la vita, tutelare gli anziani, essere protagonisti di una società più giusta, senza lasciarsi trasportare dall’odio e dalla violenza, «distinguendosi per l’onestà nei rapporti sociali e professionali». Centrale è il tema della famiglia e del matrimonio. Benedetto XVI spiega ai suoi ascoltatori che «la vita coniugale», la quale «per disposizione divina è riservata alle coppie sposate, sarà fonte di felicità e di pace solo nella misura in cui saprete fare della castità, dentro e fuori del matrimonio, un baluardo delle vostre speranze future».
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