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Brasiliana, italiana e tedesca: è questa la modella "perfetta"

È il "cocktail" che ha dato origine al successo di Gisele ed è stato individuato in una zona del Rio Grande do Sul

Brasiliana, italiana e tedesca: 
è questa la modella "perfetta"

Capelli lisci, bella pelle, occhi chiari, misure e altezza da top, e possibilmente poco più che teenager: ecco i requisiti per diventare una modella perfetta. Ma anche i geni: nelle vene sangue brasiliano, ma con sfumature italiane e tedesche. Luogo di provenienza ideale: una minuscola regione del sud del Brasile, il Restinga Seca, dove la maggior parte della popolazione si dedica all’agricoltura. Zona rurale dispersa nel sud ovest di Rio Grande do Sul (regione meridionale del Brasile, capitale Porto Alegre), non è lontana dall’Oceano Atlantico ma molti dei suoi abitanti il mare non l’hanno nemmeno mai visto. Chi vive qui fa una vita semplice, coltiva i campi e abita in piccoli villaggi. Eppure, secondo i talent scout delle più importanti agenzie di modelle brasiliane, questo è il luogo dove crescono le ragazze perfette, con le misure e l’altezza giusta, i tratti somatici giusti e la giusta dose di buona volontà. Qui i casting si fanno nelle scuole, durante la ricreazione, o nei centri commerciali, e le ragazze sono un bene da esportare: non per altro il 70 per cento delle modelle brasiliane arriva proprio da questa zona.

Sono i talent scout di brasiliani a spiegare il perché, come documenta un reportage pubblicato dal New York Times: la modella perfetta nasce da «un cocktail genetico di caratteri somatici tedeschi e italiani, magari mixati con un po’ di sangue russo o slavo. Io studio la popolazione di ogni piccola città, la sua provenienza» dice lo scout Alisson Chornak. Una ricerca quasi scientifica. Tanto che certi agenti come Clovis Pessoa basano il loro lavoro sullo studio dei tratti somatici: «Se una top famosa ha le sembianze di una tedesca ma ha un naso russo, io faccio uno studio scientifico - racconta al New York Times - e vado alla ricerca di città colonizzate da tedeschi e russi nel sud del Brasile, per trovare una faccia simile».

In effetti, questa minuscola regione è popolata dai discendenti di diverse etnie europee (italiani, tedeschi, portoghesi, polacchi, russi, svedesi), che mescolandosi fra loro, hanno dato vita a creature perfette. Qui le ragazze hanno la pelle chiara e sono belle (quasi) come Gisele Bündchen, la supertop scoperta a 13 anni in un fast food di San Paolo, ma nata e cresciuta a Horizontina, piccola città di Rio Grande do Sul. E qui tante belle ragazze sognano di diventare come lei. Qualcuna, come Alessandra Ambrosio, uno dei volti di Victoria Secret’s, è già nell’olimpo delle supertop. Le altre ci provano. Anche per dare un aiuto alla famiglia. D’altra parte anche la Bündchen - oggi una delle donne più ricche del mondo - ha iniziato aiutando le sue quattro sorelle.

«Il mio sogno è diventare come Gisele», dice Michele Muerer, 16enne scoperta da Chornak, il talent scout che (come racconta al New York Yimes) passa le sue giornate fra scuole, centri commerciali, palestre e saloni di bellezza del Restinga Seca, alla ricerca di nuove Gisele. «Ho paura, ma chi non l’avrebbe alla mia età», dice Michele (bionda-occhi chiari, insomma la modella perfetta), «scoperta» mentre andava a scuola in bici. «Però», continua, «voglio dare una vita migliore ai miei genitori». Mamma e papà l’hanno cresciuta in una piccola fattoria dove coltivano il tabacco, e non hanno mai visto una spiaggia in vita loro. Michele (e tante altre studentesse come lei) è partita dalla sua piccola fattoria per San Paolo, con poche cose in valigia e un unico grande sogno: sfilare sulle passerelle di Milano, Parigi, New York, partendo dalla Rio Fashion Week, per farsi le ossa.

I casting e i primi shooting si fanno fra una lezione e l’altra, durante la ricreazione. Perché le presidi delle scuole qui non sono rigide signore di mezza età, ma vanno fiere della bellezza degli studenti. E sanno guardare in faccia la realtà, perché chi non ha soldi per l’università finirebbe per lavorare nei campi. Chi vuole davvero diventare una modella, invece, una volta arrivata a San Paolo deve lavorare duro. Michele (per ora) non ce l’ha fatta a resistere lontano dai suoi, ma molte sue conterranee vanno avanti.

E anche lei, chissà che un giorno non diventi la nuova Gisele.

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