(...) a forzare lo stipetto della professoressa e hanno recuperato i protocolli che contenevano le domande che linsegnante aveva preparato perla prova finale. Se una volta ci si sarebbe dovuti «ingegnare» trascrivendo i quesiti su fogli di carta o addirittura trafugare i documenti per poi riporli nello spazio della prof., al giorno doggi basta uno scatto fotografico fatto con il telefono cellulare per completare la spacconata. Un gioco semplice, semplice quello messo in atto dal gruppetto di alunni che però, non lo ha saputo sfruttare nella maniera adeguata. Perché dopo aver compiuto la bravata, per la smania di raccontare quanto successo e passare le domande ai compagni dellaltra classe che insieme a loro si dovranno sottoporre allesame del terzo anno, gli studenti hanno pensato bene di mettersi a distribuire le foto con le domande desame attraverso il sistema Messenger e addirittura pubblicando il tutto su Facebook.
Come in ogni storia scolastica qualche invidioso cè. E deve aver raccontato a qualcuno di quanto stava accadendo. Quel qualcuno avrebbe avvertito la polizia postale che ha cominciato ad indagare fino a recuperare la prova del delitto e portare il tutto allattenzione del presidente dellistituto, il professor Enrico Alloero (che ieri il Giornale ha cercato di contattare senza fortuna ndr). La scuola ha reagito con fermezza annullando immediatamente la prova desame e decidendo di riaprire anche gli scrutini dammissione al test che per gli studenti delle scuole alberghiere è paragonabile allesame di maturità visto che spalanca poi la porta agli ultimi due anni che costituiscono la specializzazione.
La marachella lhanno fatta in pochi, ma non essendo al momento possibile individuare i responsabili, la punizione vale per entrambe le classi coinvolte nella vicenda: chi ha trafugato il compito, chi lo ha ricevuto, chi ha fatto la soffiata e anche chi di questa storia era completamente alloscuro.
La scuola starebbe collaborando con la polizia postale per riuscire ad individuare i responsabili della vicenda.
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